È stato arrestato Matteo Messina Denaro, l’ultimo superlatitante di Cosa nostra che era in fuga da 30 anni. Si trovava in una clinica di Palermo. Era ricercato dall’estate 1993.
Palermo – Il boss mafioso Matteo Messina Denaro è stato arrestato dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza. Si trovava in day hospital alla clinica Maddalena di Palermo per terapie.
Messina Denaro era latitante dall’estate 1993, a seguito delle stragi mafiose di Roma, Milano e Firenze. Lo fece lasciando una lettera scritta ad Angela, fidanzata del momento: “Sentirai parlare di me, mi dipingeranno come un diavolo, ma sono tutte falsità“. Il capomafia trapanese è stato condannato all’ergastolo per decine di omicidi.
Una latitanza record, 30 anni, come quella dei suoi fedeli alleati Totò Riina (23 anni) e Bernando Provenzano (38 anni). Coincidenza singolare: l’arresto di Matteo Messina Denaro è avvenuto esattamente a 30 anni da quello di Totò Riina, catturato il 15 gennaio del 1993, sempre a Palermo. Giorno peraltro in cui si era appena insediato a capo della Procura di Palermo Giancarlo Caselli.
Matteo Messina Denaro era l’ultimo boss a piede libero che conosce tutti i segreti delle stragi. Tutti gli altri nomi celebri di Cosa Nostra infatti sono finiti al 41-bis: Totò Riina, Bernardo Provenzano, Giovanni Brusca, i fratelli Graviano e Leoluca Bagarella.