All’interno del nuovo sindacato UILCA si sta forse attraversando quel processo, già tristemente noto nel mondo della politica italiana, per il quale la democrazia passa nel cestino per lasciare spazio al clientelismo.
Palermo – Clamoroso strappo in Sicilia nella UILCA. I dirigenti R.S.A. del Banco Bpm delle provincie di Palermo, Catania e Messina, dopo una lunghissima militanza nel sindacato confederale, hanno rassegnato le loro dimissioni irrevocabili. I dimissionari sono poi confluiti in F.A.B.I. I forti dissensi con l’attuale segreteria regionale dell’organizzazione sindacale di categoria hanno prodotto un’insanabile frattura:
“…Questa non è più la nostra UILCA, scrivono in una nota congiunta, non ne condividiamo la politica sia a livello nazionale sia regionale. Per perseguire la strategia del crescere ad ogni costo si sono da tempo tralasciati i veri temi in “materia sindacale”, si è rinunciato alla valorizzazione e al rispetto della propria classe dirigente, e qualcuno qui in Sicilia ha finito per credere che il sindacato potesse diventare “proprietà privata”, da gestire al Bar o al ristorante. In questo scenario però, purtroppo, anche noi potremmo finire per non indignarci più se un segretario provinciale viene nominato durante un “giropizza” anziché, come prevede lo Statuto, con un regolare congresso dei segretari RSA, gli unici correttamente legittimati da mandato sindacale. Si sta forse consumando all’interno del nuovo sindacato UILCA quel processo, che ha già attraversato il mondo della politica italiana, per il quale la democrazia finisce per essere sacrificata per fare spazio alla pletora dei “nominati” e degli amici degli amici. Noi non ci stiamo! Per questo che, dopo aver per anni tentato inutilmente la difesa dall’interno, ci siamo visti costretti ad abbandonare la famiglia della quale per 20/30 anni abbiamo fatto parte e nella quale non ci riconosciamo più…”.
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