Alla Camera la commemorazione per i 70 anni dalla morte della storica figura. Alfano: “Mattarella è il simbolo degli ideali degasperiani”.
Roma – “Alcide De Gasperi è stato artefice della ricostruzione postbellica del nostro Paese e pioniere dell’Europa unita e pacificata. La sua visione di un’Europa come protagonista nelle relazioni internazionali è estremamente attuale. A 70 anni dalla sua scomparsa, il grande patrimonio ideale politico e morale che ci ha lasciato conserva intatto il suo valore”. Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, oggi nell’Aula di Montecitorio alla commemorazione per i 70 anni dalla morte di uno dei protagonisti simbolo della vita politica italiana, introducendo “Pace, Prosperità, Patria: l’eredità di De Gasperi 70 anni dopo”, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il Capo dello Stato viene omaggiato con un lungo applauso quando il presidente della Fondazione De
Gasperi, Angelino Alfano sottolinea come la fondazione stessa riconosca nel presidente Mattarella, nella sua persona, nel suo metodo, nella sua saggezza, nel suo stile con cui interpreta le più alte prerogative della più alta magistratura della Repubblica, l’inverarsi più autentico degli ideali degasperiani di libertà, patria, pace e prosperità nella giustizia sociale”. Dopo le parole di Alfano, un forte applauso dedicato dall’Aula al Presidente della Repubblica, che si porta la mano sul petto in segno di ringraziamento e partecipazione.
Il presidente Fontana ha sottolineato anche “la formazione cattolica”, il “forte legame con la minoranza nella zona di frontiera dove nacque“, la tenacia nell’opposizione a qualsiasi totalitarismo dello statista trentino. “Tra le ragioni di sorprendente attualità dell’esperienza di De Gasperi, vi è l’importanza di un’autorevole leadership democratica per affrontare le sfide poste da un’epoca di mutamento e quindi di riforme coerenti e funzionali al bene comune”, ha evidenziato il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
Per la Presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola, in Aula alla Camera “De Gasperi aveva compreso che per ridare all’Italia un futuro occorreva inventare un futuro per l’Europa. Un futuro diverso dal passato. E lo fece. Comprendendo le necessità di trovare i necessari compromessi, ma rimanendo irremovibile nella sua determinazione a non scendere mai a compromessi sui valori in cui credeva e in cui oggi noi tutti crediamo”. Sui migranti invece ha sottolineato su come “dobbiamo eliminare la tossicità dal dibattito che è strettamente legato alla sostanza di cosa significhi essere europei. Possiamo farlo attraverso l’orgoglioso approccio europeo incentrato sull’uomo, senza mai dimenticare che stiamo parlando di esseri umani, e non di statistiche senza volto. Possiamo farlo attuando il Patto, stando l’uno al fianco dell’altro, spiegando e agendo”.
“Dobbiamo destinare le risorse a chi ne ha veramente bisogno, intensificando il rimpatrio dei richiedenti asilo che non hanno diritto alla protezione e che possono essere rimpatriati rapidamente, e in sicurezza”, ha ancora sottolineato Metsola nel suo intervento. “Nel 1951 quando De Gasperi ci parlava dell’esigenze di difenderci dall’interno voleva dire che dobbiamo fare di più sullo sviluppo di una cultura di comprensione reciproca”. Chiude l’intervento auspicando che l’Europa che verrà costruita nei prossimi anni sia quella “immaginata da Alcide De Gasperi: un’Europa in cui i confini non limitano le ambizioni, in cui la cooperazione porta a una prosperità condivisa”.
E pensare che nel suo primo discorso subito dopo la rielezione Metsola, che parla bene l’italiano come molti maltesi, ha fatto diverse citazioni relative al nostro Paese, spaziando da Alcide De Gasperi a Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne uccisa dal suo ex fidanzato a Fossò, comune della città metropolitana di Venezia, nel novembre del 2023. “Possiamo costruire – ha detto – l’Europa sognata da Simone Veil e Nicole Fontaine. L’Europa che Marie-Skłodowska-Curie non ha potuto sfruttare appieno. L’Europa che Giulia, Pelin, Ana Vanessa, Daphne e tante altre donne non potranno mai vedere. Lo faremo per loro, per tutti coloro che non possono parlare e per tutti coloro che verranno dopo”. Non a caso dunque la sua partecipazione alla commemorazione a Roma.
Pier Ferdinando Casini, presidente del Gruppo italiano dell’Unione interparlamentare, ha approfondito la visione del partito di De Gasperi, mentre il giudice della Corte Costituzionale Giovanni Pitruzzella, ne ha analizzato l’attualità dell’eredità politica e morale. In aula la figlia di Alcide De Gasperi, Paola, e i nipoti, tra cui Paolo Catti De Gasperi e decine di studenti. L’evento è stato introdotto dall’Inno Nazionale e dall’Inno alla gioia, suonato dalla Banda Interforze. È stato inoltre proiettato il cortometraggio realizzato dalla Fondazione “Alcide De Gasperi visionario costruttore” e l’attore e regista Michele Placido ha letto le parole che De Gasperi pronunciò alla prima seduta dell’Assemblea Costituente e a Parigi il 21 aprile del 1954.