Classico della cucina casalinga napoletana, piatto “povero” solo per il contenuto esborso che richiede non certo per il gusto che sprigiona, lo scarpariello è un must delle ricette “svuotafrigo”, utile a recuperare gli avanzi nel rispetto di una cucina etica senza sprechi. Si può servire con i paccheri, ma funziona benissimo anche con mezze maniche o spaghetti.
LA STORIA
Il piatto nasce a metà Ottocento tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli, a Napoli, quando ancora c’erano gli “scarpari”, i calzolai, spesso e volentieri pagati in natura da clienti poco danarosi. Tornavano a casa con un po’ di formaggio o qualche pomodoro, e quello si facevano bastare. Lo scarpariello, la pasta dei calzolai, divenne col tempo un classico, in particolare del lunedì, quando c’era da recuperare l’avanzo del sugo al pomodoro rimasto dalla domenica.
INGREDIENTI
320 gr. di paccheri
30 gr. di pecorino grattugiato
30 gr. di parmigiano grattugiato
1 spicchio d’aglio
un pezzetto di peperoncino fresco (facoltativo)
500 gr. di pomodori datterini
1 abbondante ciuffo di basilico
olio d’oliva, sale
PREPARAZIONE
Fate soffriggere lo spicchio d’aglio in una padella con olio extra vergine di oliva (se vi piace il piccante potete aggiungere anche il peperoncino). Non appena sarà imbiondito, aggiungete i datterini tagliati a metà, regolate di sale e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti a pentola coperta, non prima di aver rimosso lo spicchio d’aglio. Intanto cuocete la pasta in acqua salata e scolatela molto al dente. Trasferitela nella padella con il sugo di pomodoro e fatela saltare insieme al parmigiano e al pecorino grattugiati, amalgamando bene tutti gli ingredienti, fino a creare una salsa avvolgente. Servite con qualche foglia di basilico e un filo di olio a crudo.