Scattano le sanzioni a Caltanissetta e Perugia. Trovati anche lavoratori in nero. A Modena sequestrate maglie di calcio taroccate. I controlli proseguono in tutta Italia.
Si intensificano i controlli, da parte delle Fiamme Gialle, in vista del Carnevale per bloccare la vendita di articoli potenzialmente dannosi o non sicuri.
A Caltanissetta i finanzieri hanno sequestrato oltre 16.000 articoli non sicuri, pronti per essere immessi sul mercato, in un esercizio commerciale gestito da un cittadino asiatico. Si tratta di decorazioni, costumi e gadget di varia natura, privi del marchio CE e, pertanto, non idonei al commercio secondo le disposizioni del Codice del Consumo.
I prodotti sono stati sottoposti a sequestro amministrativo in quanto privi delle istruzioni e avvertenze per l’uso, delle informazioni minime per il consumatore finale relative alla sicurezza, qualità, composizione e origine, ritenuti indispensabili per un corretto utilizzo in piena sicurezza. Per le violazioni riscontrate sono state elevate sanzioni fino a 25.000 euro.
Sono stati inoltre rinvenuti numerosi articoli contraffatti, anch’essi sottoposti a sequestro, ed è stato sorpreso un lavoratore “in nero”.
Modena
Nei giorni scorsi, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena, nell’ambito delle attività finalizzate al contrasto al commercio di prodotti contraffatti e non sicuri, hanno effettuato controlli presso alcune imprese.
In particolare, presso un’azienda sita a Carpi, i finanzieri della locale Compagnia riscontravano la produzione di maglie da calcio “storiche” di squadre militanti nella Lega Serie A, nello specifico il Torino F.C. e l’A.C.F. Fiorentina, oltre a loghi dell’Udinese Calcio, in assenza di documentazione giustificativa. Nell’immediatezza dei fatti veniva interpellato un perito che confermava la confezione dei prodotti in assenza dell’autorizzazione da parte dei titolari dei marchi e, pertanto, si procedeva al sequestro d’iniziativa di 823 pezzi tra magliette, felpe, loghi e tagli degli stessi.
Nel corso di un ulteriore intervento presso un’altra impresa, i militari della Compagnia di Carpi individuavano un lavoratore “in nero”, risultato, a seguito di accertamenti, sprovvisto di documenti validi per l’ingresso e il soggiorno nel territorio italiano. Si procedeva quindi all’immediato allontanamento dello stesso dal luogo di lavoro ed all’adozione del provvedimento di espulsione.
In entrambi i casi, per le condotte penalmente rilevanti veniva effettuata la segnalazione alla Procura della Repubblica di Modena. In merito, si precisa che i procedimenti penali instaurati sono nella fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie, e, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.
L’attività svolta dalla Guardia di Finanza nello specifico settore mira non solo a intercettare le partite di prodotti illegali, ma anche e, soprattutto, a disarticolare alla radice le “filiere del falso”, individuandone e colpendone le componenti di approvvigionamento, produttive e distributive, così da interrompere i canali di alimentazione del mercato parallelo. Ciò in quanto la contraffazione e il commercio di prodotti non genuini e insicuri danneggiano i consumatori e il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole.
Perugia
I finanzieri del Comando Provinciale di Perugia hanno sequestrato circa 400 prodotti non conformi alle normative di sicurezza e potenzialmente pericolosi per la salute dei minori, in seguito a una serie di controlli su attività commerciali locali.
Le operazioni, condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Spoleto, miravano a verificare la regolarità e la sicurezza dei prodotti legati al Carnevale. Durante il controllo di un negozio di proprietà di un commerciante cinese a Spoleto, l’attenzione si è concentrata su alcuni prodotti e accessori destinati ai consumatori finali. Si è riscontrato che sulle confezioni mancavano informazioni fondamentali, in violazione del Codice del Consumo.
In particolare, le Fiamme Gialle hanno verificato il rispetto delle normative di settore che richiedono che tutte le informazioni destinate ai consumatori siano fornite almeno in lingua italiana. Se vengono utilizzate lingue diverse, la traduzione in italiano deve essere chiaramente visibile e leggibile, con caratteri pari a quelli usati per le altre lingue.
A seguito dei controlli, sono stati sequestrati amministrativamente circa 400 articoli, tra cui maschere, costumi e accessori, che non riportavano indicazioni in italiano riguardanti la provenienza, i materiali utilizzati e la presenza di sostanze che potrebbero essere dannose per la salute, l’ambiente o le cose, risultando quindi potenzialmente pericolosi.
Il negoziante è stato anche sanzionato amministrativamente, con una multa che va da 516 a 25.823 euro, da pagare entro 60 giorni.