L’uomo, di origine croata, era latitante ed è stato catturato in Spagna grazie alla cooperazione tra Carabinieri e Polizia nazionale spagnola. Contestualmente, eseguito anche l’ultimo arresto sul territorio italiano.
Reggio Calabria – È stato arrestato nel pomeriggio di lunedì a Malaga, in Spagna, un uomo di origine croata, destinatario di un Mandato di Arresto Europeo (MAE) emesso dal GIP di Reggio Calabria per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, nell’ambito della maxi-operazione “Arangea Bis”.
L’arresto rappresenta il culmine di un’articolata indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Calabria, in sinergia con il I Reparto Investigativo del ROS, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria guidata dal dottor Giuseppe Lombardo. Grazie alle informazioni raccolte, i militari hanno potuto attivare l’Unità I-CAN (Interpol Cooperation against ‘Ndrangheta) della Direzione Centrale della Polizia Criminale, che ha avviato un’intensa cooperazione internazionale.
Le ricerche del latitante, inizialmente concentrate in Croazia, si sono spostate verso la Spagna quando i carabinieri hanno individuato alcuni familiari — tra cui la madre e la sorella — in partenza dall’aeroporto di Milano Malpensa con destinazione Malaga. Da lì, è scattata un’osservazione transfrontaliera urgente (OTU), attivata in collaborazione con la Policía Nacional spagnola e in particolare con il reparto UDYCO Central.
I familiari sono stati seguiti dagli agenti spagnoli fino alla localizzazione del latitante, che è stato quindi catturato e arrestato nel pomeriggio del 15 luglio. Quasi in contemporanea, i Carabinieri di Reggio Calabria hanno arrestato anche l’ultimo uomo ricercato sul territorio nazionale, portando così a termine tutte le 19 misure cautelari disposte nell’ambito dell’operazione “Arangea Bis”.
L’inchiesta ha disarticolato un presunto sodalizio criminale che operava nel traffico di droga internazionale, nella detenzione e porto illegale di armi, nel riciclaggio di denaro illecito e in estorsioni aggravate dal metodo mafioso. L’organizzazione è ritenuta legata alla potente ‘ndrangheta reggina.
Il successo investigativo conferma ancora una volta l’efficacia dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto alle mafie transnazionali e sottolinea l’importanza strategica della cooperazione internazionale nella lotta alla criminalità organizzata.