Traffico di droga, estorsioni e violenza: sequestrati oltre 270 kg di stupefacenti e beni per 1,3 milioni di euro. Arrestati anche i responsabili del tentato omicidio di un agente della Squadra Mobile di Pescara.
Pescara – Sono 26 gli arresti eseguiti nell’ambito dell’operazione antidroga “End to End”, condotta dalla Squadra Mobile di Pescara e coordinata dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato. L’inchiesta, avviata nel novembre 2023 e durata oltre un anno, ha colpito due organizzazioni criminali radicate tra Abruzzo e Lazio.
I primi 13 arresti sono stati eseguiti in flagranza durante la fase investigativa, mentre gli altri 13 sono scattati con la conclusione delle indagini, grazie a provvedimenti cautelari per reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga ed estorsione.
Nel corso dell’indagine, avviata dopo alcuni gravi episodi estorsivi in provincia di Pescara, sono stati sequestrati 266 kg di hashish, 9 kg di marijuana e 3,5 kg di cocaina. Inoltre, è stato eseguito il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 1.360.000 euro, comprendenti denaro contante, conti correnti, gioielli, veicoli e immobili.
Le due organizzazioni si distinguevano per l’ampia disponibilità economica e la diffusione capillare sul territorio, con basi logistiche operative tra Lazio e Abruzzo. Tra i reati contestati figurano estorsioni, pestaggi, tentati omicidi – tra cui il grave episodio in cui un agente della Squadra Mobile di Pescara fu quasi ucciso durante un inseguimento con un carico di droga – e l’uso sistematico della violenza per la riscossione dei crediti.
I membri dei gruppi comunicavano esclusivamente tramite telefoni criptati, impossibili da intercettare, da cui il nome dell’operazione “End to End”. Facevano inoltre uso di veicoli a noleggio sempre diversi per eludere i controlli, e reclutavano giovani corrieri incensurati in cambio di ingenti somme di denaro.
Un dettaglio ingegnoso emerso dalle indagini è la “brandizzazione” dei panetti di droga, confezionati per imitare famose merendine e barrette di cioccolato, rendendoli più difficili da individuare durante i controlli. Le due organizzazioni agivano con estrema violenza, colpendo anche i familiari e amici dei debitori, con spedizioni punitive e l’uso di bombe carta lanciate nelle abitazioni delle vittime.
All’operazione hanno partecipato anche le Squadre Mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, i Reparti Prevenzione Crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia Settentrionale, e il Reparto di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Foggia.