La maxi operazione di polizia ha stroncato corruzione, traffici illeciti e connivenze politiche in tutta Italia. Nessuna regione è indenne dal fenomeno criminale, Lombardia in testa.
Oggi sulla Calabria torna a splendere il sole della giustizia. La procura Antimafia di Catanzaro, coordinata da Nicola Gratteri, ha sferrato un durissimo colpo alla ‘ndrangheta calabrese portando a termine 334 arresti. Il maxi-blitz non ha risparmiato nessuno. Infatti, a cadere tra le mani delle autorità sono stati i boss del clan Mancuso di Limbadi, ma anche politici, imprenditori e affiliati di vario livello.
“È la più grande operazione dopo il maxi processo. Ho iniziato a lavorarci del primo giorno in cui ho messo piede a Catanzaro.” Afferma il procuratore Gratteri commentando l’inchiesta “Rinascita- Scott”. Tra gli arresti ci sono molti nomi illustri: l’avvocato Giancarlo Pittelli, ex parlamentare di Forza Italia, il sindaco di Pizzo e presidente di Anci Calabria Gianluca Callipo del PD, l’ex consigliere regionale Pietro Giamborino anch’esso del PD, e il segretario del Psi calabrese Luigi Incarnato, questi ultimi due agli arresti domiciliari. A destare maggiore preoccupazione e scandalo c’è anche l’arresto dell’ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro Giorgio Naselli, attualmente dislocato a Teramo. Proprio quest’ultimo arresto permette di comprendere quanto si fosse infiltrata la malavita calabra all’interno delle articolazioni essenziali dello Stato.
Tra gli imprenditori coinvolti ci sono anche molti nomi noti come Antonio Prestia, titolare di una nota ditta di costruzioni, Gianfranco Ferrante del settore ristorazione, Mario Artusa del settore abbigliamento, Francesco e Carmelita Isolabella di Pizzo Calabro.
Un’operazione importante, dunque, questa della Procura di Catanzaro, capace di colpire la mafia calabrese al cuore. Durante le operazioni sono state impiegate più di 250 unità appartenenti al nucleo dei Ros del comando di Vibo Valentia. Durante le indagini è stato ritrovato anche un pizzino che per la prima volta documenta e recita la formula con cui la ’ndrangheta conferisce la carica del Trequartino, la terza figura più importante dopo quella di Padrino e Quartino.
Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia, ha espresso la più totale soddisfazione per l’esisto delle operazioni. “Questa notte lo Stato ha dimostrato ancora una volta tutta la sua capacità di reazione dispiegando uomini e mezzi per un attacco frontale. Da oggi in Calabria si respira un’aria migliore, un’aria che ha il sapore di libertà. Tutti noi cittadini – conclude il pentastellato – dobbiamo avere fiducia nelle capacità di contrasto delle Istituzioni contro le mafie. Ma le istituzioni vanno protette e rispettate e non abbandonate per mere beghe di partito. Oggi è una bella giornata per chi ha a cuore la legalità”
“Abbiamo disarticolato completamente le cosche della provincia di Vibo – ha aggiunto spiegando l’operazione il Procuratore – ma ha interessato tutte le regioni d’Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Nell’ordinanza ci sono 250 pagine di capi di imputazione. È stato un grande lavoro di squadra fatto dai carabinieri del Ros centrale, di quello di Catanzaro, e del Comando provinciale di Vibo Valentia.”
Salvatore Calleri presidente della Fondazione Caponnetto ha così commento l’operazione: “Questa inchiesta smantella uno dei gruppi più raffinati esistenti in Calabria, sono colpiti oltre che i criminali anche i colletti bianche e gli esponenti deviati dalle istituzioni. Questo clan in Calabria e non solo ha sempre manifestato la propria potenza. Oggi è quindi un giorno importantissimo per la lotta mafia nel nostro Paese.”
Il Procuratore Gratteri con i suoi uomini ha dimostrato che l’ndrangheta non è così invincibile come vuol fare credere. Oggi ha dimostrato che esiste una possibilità di riscatto per una terra che sicuramente merita più di quanto ha ricevuto.
Forza Calabria riscattati.