I risultati delle nuove indagini nel sito archeologico tardoantico e medievale del Varesotto, patrimonio Unesco.
Varese – Novità da Castelseprio, il castrum tardoantico e medievale patrimonio Unesco in quanto compreso nel sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” celebre per gli importantissimi affreschi altomedievali della chiesetta di Santa Maria foris Portas. Grazie ad un finanziamento della Direzione Generale Musei (Ministero della Cultura), nel Parco Archeologico di Castelseprio sono infatti riprese le indagini archeologiche sotto la guida scientifica della Direzione regionale Musei nazionali Lombardia, diretta da Rosario Maria Anzalone.
La campagna di scavi, condotta da archeologi dello Studio Ar.Te. Archeologia e Territorio sotto la direzione del dott. Luca Polidoro, funzionario archeologo della Direzione regionale Musei nazionali Lombardia, è in corso dall’inizio di ottobre 2024 e ha interessato un’area di circa 20 mq nell’avancorpo della chiesa di San Paolo.
Malgrado l’imponenza delle strutture, la chiesa di San Paolo è uno degli edifici del Parco sino ad oggi meno indagati dal punto di vista archeologico. Si ipotizza che sia stata costruita attorno all’XI secolo e frequentata sino ai primi decenni del XVIII secolo, venendo definitivamente abbandonata circa alla metà del Settecento. L’ultima campagna di scavo condotta presso la chiesa è stata svolta tra il 2013 e il 2014 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, sotto la direzione scientifica del funzionario archeologo dott. Francesco Muscolino. In questa occasione è stato possibile appurare l’esistenza di un’area cimiteriale sviluppata davanti all’ingresso. Furono rinvenute 13 sepolture a inumazione contenenti i resti di circa 20 individui, quasi tutti di giovane o giovanissima età.
La scarsità dei reperti associati alle tombe, tuttavia, ha reso complessa la loro datazione. Si può ipotizzare che l’uso cimiteriale dell’area sia cominciato probabilmente già nell’Alto Medioevo, prima della realizzazione della chiesa di San Paolo e sia terminato entro l’inizio dell’età moderna, poiché nei verbali delle visite pastorali svoltesi a partire dal XVI secolo non vi è menzione delle sepolture.
Con questa nuova campagna di scavo sono proseguite le indagini sull’area, completando lo scavo di un ambiente quadrangolare, già individuato nelle indagini del 2013-2014, posto davanti all’ingresso della chiesa, con accesso mediante scale da Sud e da Ovest. Questa struttura pare essere un’aggiunta successiva all’edificio di culto, forse un avancorpo coperto.
Le ricerche, inoltre, hanno permesso di individuare un altro settore dell’area cimiteriale indagata nel 2013-2014. Sono state portate alla luce altre 20 sepolture circa, con inumazioni di bambini, ragazzi e qualche adulto. Si potrebbe quindi ipotizzare che nei pressi della chiesa di San Paolo esistesse, almeno in una determinata fase del Medioevo, una zona sepolcrale riservata tendenzialmente ad individui di giovane e giovanissima età. L’uso di seppellire adolescenti e bambini in zone separate rispetto agli adulti non deve stupire: si tratta infatti di una prassi e diffusa in diverse epoche e aree geografiche. Le indagini, inoltre, hanno permesso di individuare resti di strutture di un impianto più antico, precedente alla chiesa e al cimitero: ad ora non è però possibile avanzare ipotesi interpretative e cronologiche.
Maggiori informazioni saranno disponibili una volta terminati gli scavi e lo studio di tutti gli elementi raccolti durante le indagini sul campo, comprese le analisi sui resti osteologici emersi, al fine di individuare le cause di morte e dare un più preciso inquadramento cronologico alle sepolture.
Del sito di Castelseprio parleremo prossimamente in un approfondimento più esteso che darà conto anche dei risultati delle altre campagne di scavo in corso negli altri settori del sito, uno dei più importanti e ricchi di storia della Lombardia.
Immagine in apertura: Parco archeologico di Castelseprio (VA)_veduta degli scavi presso la Chiesa di San Paolo © DRMNL – MIC