Scandalo all’Agenzia delle Entrate dell’Eur: nel bar ubicato all’interno dell’edificio i banconisti incassano soldi contanti ma non rilasciano gli scontrini. Di contro il gestore aggredisce la troupe di Striscia la Notizia. E c’è pure chi lo difende.
Roma – Milioni di cartelle esattoriali sono arrivate nelle case degli italiani sino al mese scorso. Lo Stato batte di cassa e bisognerà mettere mani al portafogli mentre il Governo tenta di favorire i cittadini con sgravi fiscali, stralci, qualche sgravio e quant’altro ma una buona parte degli odiosi balzelli dovrà essere pagata dai soliti contribuenti che onorano i debiti col Fisco. Tutto questo preambolo, evidentemente, non riguarda il bar dell’Agenzia delle Entrate, sede Eur 6 zona Torrino, che da anni pare non emetta scontrini.
Insomma la cassa del punto di ristoro del noto ufficio romano rimane silenziosa mentre nell’esercizio commerciale dato in appalto si fa un cospicuo uso di contanti ma di ricevute nemmeno a parlarne. Dunque caffè, cappuccini, panini, tramezzini e persino le fotocopie sembra siano venduti in nero, ovvero senza emettere quel foglietto bianco in cui sono contenuti i proventi di alimenti, bibite e merce venduta ai clienti, in larga parte dipendenti del ministero delle Finanze.
A rivelare la gravissima magagna è stata Striscia la Notizia, tramite il suo noto inviato Jimmy Ghione che già cinque anni fa si era occupato del grave fatto di evasione fiscale. Stavolta però l’accoglienza è stata drammatica sia per l’inviato che per il suo cameraman, entrambi aggrediti, minacciati di morte e ricacciati fuori dal bar con estrema violenza dal gestore dell’esercizio, indubbiamente stizzito perché preso in castagna. L’incursione finiva con il ferimento dell’operatore di ripresa che veniva spinto tra le sedie dell’Agenzia delle Entrate dove rovinava con tutta la telecamera. Il gestore al grido di “Mi avete rotto il ca…Prendo il coltello e vi ammazzo” veniva poi bloccato da alcuni impiegati dell’agenzia e tornava dentro il suo locale senza preoccuparsi di ciò che aveva combinato e che avrà, forse, un seguito giudiziario.
La scena di gratuita violenza si è svolta davanti ai cittadini in fila agli sportelli e agli agenti della polizia locale in borghese poi intervenuti per evitare guai peggiori. Chissà se i dirigenti dell’ufficio erariale fossero o meno a conoscenza della mancata emissione degli scontrini del bar, una prassi che, se risultasse veritiera, cozza di brutto con la missione dell’Ente pubblico. Numerosi cittadini, ma anche qualche impiegato, notando il comportamento a dir poco illegale dei dipendenti del bar, ora come allora hanno scritto alla redazione della nota trasmissione satirica di Mediaset per denunciare le gravi omissioni e le immagini sono più che eloquenti: il cliente chiede un caffè, lo consuma, paga (meglio se in contanti) e amen.
Amen sta per niente scontrino, la maggior parte della volte. E le immagini, girate con una telecamera nascosta, provano tale odioso comportamento. Nel 2018 come nel 2023, non è cambiato nulla e a fare due conticini si può ipotizzare quanto abbia guadagnato il bar senza rendere conto al Fisco, praticamente vicino di casa. Ma la cosa che ha fatto più clamore sono le dichiarazioni di un “dipendente” dell’ufficio 6 dell’Eur, rivolte proprio a Jimmy Ghione, e andate in onda durante la trasmissione del 21 marzo scorso:
”Non ho sentito nulla – dice l’impiegato riferendosi alla minaccia di morte con il coltello rivolta dal gestore del bar alla troupe di Ghione – Dovreste ringraziarmi che mi sono messo in mezzo, così ho evitato una strage…”. Bella roba e che figura.
Il buon Ghione è comunque tornato in agenzia ed ha parlato con il capo settore Comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, Sergio Mazzei, che ha promesso provvedimenti ma il bar è ancora aperto nonostante la presunta evasione fiscale e la vile aggressione da parte di un energumeno a cui non dovrebbe essere consentito lavorare all’interno di un esercizio commerciale per di più attiguo ad un ente dello Stato:
”Evidentemente c’è qualcuno che lo permette…”, dice l’unico dipendente che ha voluto fermarsi a parlare con Ghione rispondendo alle domande dell’inviato. La maggior parte dei dipendenti, tanto verbosi davanti ai contribuenti che sgarrano anche di pochi euro, ha preferito entrare nell’edificio senza proferire parola. Stavolta a Striscia la Notizia non è stato consentito l’ingresso. L’entrata al bar, infatti, sarebbe ora controllata dal personale di servizio dopo l’irruzione degli inviati della trasmissione di Ricci.
Però qualcosa si è mossa:”Gli utenti vengono controllati all’esterno dal personale e poi fatti entrare – rivela Jimmy Ghione – ma il barista è ancora al suo posto. C’è però una novità: si è messo a fare gli scontrini...“. Sbirciando da una finestra, infatti, l’inviato di Canale 5 ha dato un’occhiata dentro al bar ed ha visto il gestore “dal coltello facile” consegnare le ricevute ai suoi clienti:”
“Ci hanno chiuso fuori da quella che dovrebbe essere la casa della legalità – dice a Ghione l’avvocato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – È inaccettabile che all’interno delle istituzioni non si rispettino le regole. Fare lo scontrino è alla base delle responsabilità di chi dovrebbe pagare le tasse: sono previste sanzioni da 500 euro per chi non emette scontrini anche da un solo euro. Stride che a questo bar sia tuttora consentita la licenza».