Operazione dei Carabinieri del ROS: 27 indagati in ambienti virtuali di estrema destra tra razzismo, antisemitismo e apologia del fascismo. Scoperti canali Telegram e TikTok con contenuti inneggianti alla violenza.
Brescia – Un 21enne residente nella provincia di Brescia è stato arrestato all’alba dai Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS), su disposizione del GIP del Tribunale di Brescia, con l’accusa di propaganda e incitamento a delinquere per motivi razziali, etnici e religiosi, in violazione dell’articolo 604 bis del Codice Penale. Contestualmente, sono state effettuate 26 perquisizioni domiciliari in diverse regioni italiane nei confronti di altrettanti soggetti, in gran parte giovanissimi, accusati di far parte di gruppi virtuali neonazisti e suprematisti attivi soprattutto su Telegram.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Brescia con il sostegno della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, è stata avviata nel dicembre 2023 e si è focalizzata inizialmente sull’attività social del 21enne, monitorato su piattaforme come TikTok e Telegram. Attraverso il suo coinvolgimento in gruppi online estremisti, sono emersi elementi a suo carico per diffusione di idee fondate sull’odio razziale, negazionismo della Shoah, apologia del fascismo e incitamento alla violenza contro minoranze etniche, religiose e sessuali.
Tra i canali Telegram monitorati figurano gruppi con nomi espliciti come “White Lives Matter Italia”, “Vannawaffen TM”, “Casa del Fascio”, “Spirito Fascista”, “Sangue e Suolo”, “Identità Europea”, tutti con contenuti inneggianti al nazismo, alla superiorità della razza bianca, all’antisemitismo e all’odio omofobo. In alcuni di questi spazi virtuali sarebbero state persino offerte ricompense in denaro per compiere azioni violente contro immigrati e appartenenti alla comunità LGBTQ+, anche in territorio estero.
Tra gli altri 26 indagati (29 in totale, considerando il principale arrestato), molti sono under 25 e cinque erano minorenni all’epoca dei fatti. Tutti risultano residenti in varie regioni italiane, a conferma della pervasività del fenomeno. Le accuse nei loro confronti sono simili: partecipazione a gruppi che promuovono odio razziale e religioso, diffusione di materiale di propaganda neonazista e fascista, e in alcuni casi istigazione a commettere reati violenti.
Le operazioni di perquisizione, condotte con il supporto dei comandi provinciali dei Carabinieri, mirano ora a raccogliere ulteriore materiale informatico e documentale utile a ricostruire la rete nazionale dell’estremismo virtuale.
L’indagine rappresenta uno dei più vasti interventi degli ultimi anni contro l’estrema destra online, e conferma il crescente allarme delle autorità su forme di radicalizzazione giovanile che trovano terreno fertile nelle piattaforme di messaggistica istantanea.



