Lorenzo morto a 14 anni dopo una serata con gli amici. Il mix di farmaci letale e il sospetto dei “farma party”

Lorenzo Notario si è sentito male nella casa dei nonni. Indagini in corso per accertare chi abbia ceduto le sostanze al minore.

Torino – Lorenzo Notario, il 14enne di Bricherasio morto venerdì scorso all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, è stato stroncato da un’insufficienza respiratoria causata, secondo l’autopsia, da un’intossicazione da farmaci. La Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per fare luce sulle circostanze del decesso, al momento senza ipotesi di reato né indagati. Gli esami tossicologici, richiesti per identificare i farmaci assunti e la loro quantità, saranno cruciali per ricostruire l’accaduto. Lorenzo, che aveva trascorso la serata del 1° maggio con amici a Settimo Torinese, si è sentito male nella casa dei nonni materni, dove stava trascorrendo un periodo di vacanza. Nonostante la corsa disperata in ospedale, i medici non sono riusciti a salvarlo.


L’autopsia non ha identificato con precisione quali sostanze siano state assunte, né la loro origine. Per questo, sono stati richiesti esami tossicologici, i cui risultati sono attesi entro 30-60 giorni, fondamentali per determinare il tipo e la quantità di farmaci ingeriti, oltre a eventuali tracce di alcol o altre sostanze.
Le indagini, affidate ai carabinieri di Chivasso e della stazione di Settimo Torinese, si concentrano ora sulle ultime ore di vita di Lorenzo. Gli inquirenti stanno ricostruendo la serata del 1° maggio, interrogando gli amici che erano con lui e verificando se qualcuno possa aver ceduto psicofarmaci al ragazzo o se questi se li sia procurati autonomamente. Tra le ipotesi al vaglio, c’è anche quella di un’assunzione accidentale o volontaria di medicinali, come antidepressivi o ansiolitici, che potrebbero essere stati ottenuti in casa, online o attraverso terzi.

Dietro la sua morte ci sarebbe la moda di mixare alcol, farmaci e bibite, in un pericoloso intruglio “fai da te” che i ragazzini si preparano a casa saccheggiando gli armadietti dei medicinali dei genitori. Questi “farma party” sarebbero particolarmente popolari tra i ragazzini fra i 13 e i 16 anni, che trovano nomi e ricette dei “cocktail” navigando in rete. I particolari fanno tremare i polsi. Tra i più gettonati c’è il «purple drank» (o lean), un mix a base di sciroppo per la tosse (codeina) e Sprite, che si ingurgita con le caramelle per camuffare il sapore. Poi ci sono i Tranq-drink e i G-drink, fatti con la Ghb, la droga dello stupro. E ancora, Ketamina e benzodiazepine, mischiate ad alcol e bibite energetiche per potenziarne gli effetti. Secondo gli esperti, questi cocktail di droghe e farmaci rendono sul momento più disinibiti, ma alla lunga provocano effetti devastanti: stati depressivi ed ansiosi, paranoia, pensieri psicotici e, in alcuni casi, pensieri di morte e suicidio.

Il padre di Lorenzo, Vincenzo Notario, è distrutto ma determinato a ottenere giustizia. In un’intervista ha espresso dubbi sull’ipotesi di un semplice mix di alcol e farmaci: “Non credo sia solo quello. Sul corpo di mio figlio ci sono lividi e segni che non possono essere solo delle manovre di rianimazione. Forse ha litigato, forse gli hanno dato qualcosa. Voglio sapere la verità. Non si può morire a 14 anni così”. La presenza di tumefazioni sospette, riferita dai familiari, è uno degli aspetti che i carabinieri stanno approfondendo, anche attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza di Settimo e delle chat del ragazzo.

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