Il carabiniere accusato di aver ucciso il noto chef siciliano parlerà davanti ai magistrati. E' probabile che ci sia più di una verità nell'ambiente torbido di certe amicizie dove girano soldi e droga.
Modica – Si terrà alle 9:30 del 18 giugno l’interrogatorio di garanzia a carico del 39enne Davide Corallo, carabiniere, accusato di aver ucciso il cuoco modicano Peppe Lucifora. Corallo, assistito dai suoi legali Peter Tomasello e Orazio Lo Giudice, si presenterà davanti al Gip Eleonora Schininà. Gli avvocati del militare dell’Arma sono andati a trovare Corallo in carcere martedì mattina, l’indagato ha riferito di essere sereno e fiducioso.
Al momento i due legali preferiscono non rilasciare dichiarazioni ufficiali se prima non hanno in mano tutti gli atti per iniziare a preparare l’impianto difensivo. La stessa linea è tenuta anche dal legale dei familiari del cuoco modicano, l’avvocato Ignazio Galfo, che però ha rotto brevemente il silenzio solo per commentare le parole di padre Giovanni Stracquadanio – che abbiamo riportato in questo articolo – e auspicare che queste dichiarazioni siano state messe agli atti dagli inquirenti. Qualche giorno prima di essere arrestato il militare Davide Corallo, a detta di padre Stracquadanio, si sarebbe recato nel duomo di San Giorgio per scattare alcune foto al Santo cavaliere a cui Peppe Lucifora era tanto devoto. Perché l’ha fatto? Di alcuni giorni fa anche una frase postata da Davide Corallo su Facebook: “Confidando nel Signore si supera tutto”. Il caso lascia presagire un proseguo piuttosto turbolento e ricco di colpi di scena. Non mancheranno sorprese eclatanti.