Minori: Con i Bambini, 51 progetti selezionati con bando “BenEssere”

Rivolti a ragazzi dagli 11 ai 18 anni, con 30 milioni di euro. Coinvolti oltre 800 Enti tra scuole, terzo settore e istituzioni.

Roma – Sono 51 i progetti selezionati da Con i Bambini attraverso il “Bando BenEssere” promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e volto al benessere psicologico e sociale degli adolescenti. Le iniziative, sostenute complessivamente con 30 milioni di euro, coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, enti di terzo settore, servizi sanitari, enti pubblici e privati. I progetti interverranno per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia, di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo e rivolta a promuovere il benessere e il protagonismo dei nostri ragazzi. “Ringrazio la sensibilità del governo del Fondo per il contrasto della povertà educativa – sottolinea Marco Rossi Doria, presidente di Con i Bambini – che è voluto intervenire su un’emergenza spesso rimossa anche se evidente da tempo e poi esplosa dopo il Covid, i competenti selezionatori indipendenti, gli uffici di Con i Bambini”.

Nel 2023, “per dare il via al bando – prosegue – abbiamo ascoltato decine di operatori esperti e studiosi in ogni parte d’Italia e abbiamo ascoltato anche tanti ragazzi e ragazze in sofferenza. È stato il primo bando pubblico scritto tenendo conto dei pensieri dei ragazzi stessi, che, con grande capacità e partecipazione, ci hanno aiutato a capire sofferenze, paure, bisogni, possibilità di ‘venirne fuori’. L’azione che si avvia in tutta Italia è anche in continuità con la campagna, fortemente partecipata dai ragazzi, lanciata dal Fondo e da Con i Bambini che abbiamo chiamato Non sono emergenza. Si avvia un enorme cantiere operativo che è impegnato a costruire un modello di sussidiarietà sui complessi temi della fatica e del disagio in adolescenza. Perciò abbiamo lavorato secondo l’art. 118 della Costituzione, unendo il terzo settore con le pubbliche amministrazioni, la sanità pubblica, le scuole, il volontariato”.

Il “benessere degli adolescenti – aggiunge Rossi Doria – è una priorità nazionale e può diventare una realtà operante se diviene una finalità concretamente condivisa tra tutte le agenzie educative nella consapevolezza che non ci sarà sviluppo sostenibile se non si coinvolgono le straordinarie risorse dei ragazzi e che, per farlo, non si possono lasciare indietro. Abbiamo dato un nome a questa iniziativa: BenEssere. Il Bene Essere dei ragazzi è il nostro stesso Bene Essere. E abbiamo proposto un modo nuovo di affrontare sofferenze troppo diffuse, puntando su servizi comunitari e competenti di prossimità, sulla capacità di creare alleanze educative stabili pubblico/privato, sull’ascolto e la promozione del protagonismo di ragazzi e ragazze”.

Per un “periodo di 3-4 anni tantissime comunità educanti saranno attivate o rafforzate grazie ai progetti che iniziano il loro lavoro, che documenteremo e mostreremo con grande rigore e impegno a partire da una giornata corale che darà avviò a questo cantiere di speranza. Sono certo che gli oltre 800 partner tra terzo settore, scuole, enti pubblici e privati sapranno rappresentare un prototipo dell’azione pubblica integrata impegnata insieme con molte centinaia di nostri ragazzi e ragazze oggi esclusi e in difficoltà, che sono parte promettente del nostro futuro”, conclude Rossi Doria.

Un tema quello del sostegno all’infanzia molto caro anche al Capo dello Stato: “La mancanza di un sostegno adeguato può rendere i bambini e i ragazzi più vulnerabili e inclini a comportamenti violenti, con il rischio di spingerli anche ad avvicinarsi a contesti criminali che offrono una falsa percezione di potere e appartenenza”. È stato l’allarme lanciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del 35esimo anniversario dell’approvazione della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza. “L’incremento di episodi di violenza tra i giovanissimi – rileva il capo dello Stato – impone di mantenere alta l’attenzione sia nell’attività di ascolto sia nella vigilanza, per poter intercettare anche il più piccolo segnale di disagio o sofferenza”. 

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E nel celebrare la Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’adolescenza, istituita dalle Nazioni Unite il 20 novembre, ha detto: “Difendere i diritti dei bambini significa fornire loro riferimenti positivi che possano orientarne lo sviluppo, vuol dire trasmettere loro il valore dell’empatia e della solidarietà e l’importanza della responsabilità delle proprie azioni”. Infine vale la pena ricordare la fotografia scattata dal 28° Rapporto sulla povertà di Caritas “Fili d’erba nelle crepe. Risposte di speranza”, che dà spazio non solo ai dati sui bisogni, ma anche alle risposte della società civile.

Qui si evidenzia la povertà “ereditaria” – che spesso porta proprio alla povertà educativa per il contesto in cui si inserisce – In Italia più che nel resto d’Europa le difficoltà economiche sembrano destinate a perpetuarsi di generazione in generazione. Chi è cresciuto in famiglie svantaggiate tende a trovarsi, da adulto, in condizioni finanziarie precarie. Un circolo vizioso che colpisce il 20% degli adulti europei tra i 25 e i 59 anni che, a 14 anni, vivevano in una situazione economica difficile. In Italia, il dato sale al 34%, segno di un’eredità che pesa sul futuro. Valori più alti di povertà ereditaria si raggiungono solo in Romania e Bulgaria (Eurostat).

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