Milano, tentata rapina e accoltellamento: fermati due adolescenti magrebini

Tentato omicidio e rapina aggravata le accuse contro i minori arrestati. La vittima, uno psicologo di 32 anni, rimane in gravi condizioni all’ospedale San Gerardo di Monza.

Milano – La Polizia di Stato ha fermato due ragazzi di 16 anni accusati di tentato omicidio e rapina aggravata nei confronti di due fratelli milanesi. L’operazione è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano.

Il drammatico episodio si è verificato nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 luglio scorsi, poco dopo la mezzanotte. La vittima, ancora in gravissime condizioni, era insieme a suo fratello di 37 anni, erano stati a un concerto a Sesto San Giovanni.

L’aggressione

Due fratelli sono stati aggrediti poco dopo la mezzanotte di martedì 8 luglio da un gruppo di tre giovani alla fermata del tram in viale Fulvio Testi a Milano. I tre hanno cercato di strappare loro un borsello e uno dei due aggrediti ha ricevuto una coltellata alla schiena.

Ospedale San Gerardo di Monza

La vittima dell’accoltellamento è uno psicologo di 32 anni. Il giovane è stato colpito alla schiena con un fendente e si trova tuttora ricoverato in condizioni gravissime presso l’ospedale San Gerardo di Monza.

I fermati

Durante le perquisizioni svolte nei confronti dei due minori, sono stati trovati i capi di abbigliamento indossati durante la rapina, ancora intrisi di sangue. I due minori arrestati sono accusati di tentato omicidio e rapina aggravata. Secondo le prime informazioni, si tratta di due ragazzi italiani di seconda generazione di origine magrebina, uno dei quali era già ricercato dalle forze dell’ordine.

I due adolescenti sono stati trasferiti presso l’Istituto Penale per Minorenni “Cesare Beccaria” di Milano, dove rimangono a disposizione dell’autorità giudiziaria. È previsto per questo pomeriggio l’interrogatorio di convalida del fermo.

Istituto penale Cesare Beccaria

L’operazione investigativa ha portato all’identificazione e al fermo dei presunti responsabili grazie al coordinamento della Procura per i Minorenni e al lavoro degli agenti della Polizia di Stato. Le indagini sono tuttora in corso per chiarire tutti i dettagli dell’aggressione e verificare l’eventuale coinvolgimento di complici.

Il fenomeno maranza e l’allarme sicurezza

La presenza di gruppi di giovani di origine nordafricana, definiti “maranza”, sembra costituire un fenomeno crescente nelle aree centrali delle città italiane, in particolare a Milano. Questi giovani, spesso accomunati da dinamiche di aggregazione tipiche della loro condizione di stranieri di seconda generazione, causano preoccupazioni legate alla sicurezza e alla vivibilità delle zone della movida.

Subito dopo la crisi pandemica, la percezione di una fascia ampia della popolazione milanese è stata che la città fosse diventata più pericolosa. Molti cittadini si sentono invasi da un senso di insicurezza, impauriti non solo dalla criminalità ma anche da quella che percepiscono come una giustizia fai-da-te, perpetrata con violenza e sopraffazione.

Tra le loro azioni più comuni ci sono furti, rapine, aggressioni e spaccio di droga. La sicurezza urbana è diventata una delle preoccupazioni principali in molte città italiane e il fenomeno delle baby gang e dei cosiddetti maranza non fa che alimentare questa sensazione di non sentirsi più al sicuro.

La presenza dei maranza è strettamente legata a due fattori principali: la marginalità sociale e la visibilità. Nei quartieri periferici, il disagio economico e la mancanza di opportunità creano un terreno fertile per la devianza giovanile. Il Comune di Milano ha istituito delle “zone rosse” nelle aree urbane più sensibili, prorogate fino al 30 settembre 2025.

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