Il manager fondatore e amministratore delegato di Coima, era l’ultimo degli indagati su cui il collegio giudicante doveva esprimersi.
Milano – Il Tribunale del Riesame di Milano ha revocato gli arresti domiciliari disposti nei confronti di Manfredi Catella, fondatore e amministratore delegato di Coima, nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dell’urbanistica milanese. Catella, accusato di corruzione e falso, era l’ultimo degli indagati su cui il collegio giudicante doveva esprimersi. A differenza di altri coindagati, per Catella non è stata applicata alcuna misura interdittiva, probabilmente a seguito della sua rinuncia alle cariche societarie legate alla Pubblica Amministrazione.
Il Tribunale del Riesame ha annullato tutte e sei le misure cautelari disposte dal gip Mattia Fiorentini il 31 luglio 2025. Oltre a Catella, sono stati liberati: Giancarlo Tancredi, ex assessore all’Urbanistica, Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione Paesaggio, e Federico Pella, manager di J+S, per i quali è stata disposta una misura interdittiva di un anno, con riqualificazione del reato da corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio a corruzione semplice; Andrea Bezziccheri, patron di Bluestone, unico ad essere stato posto in carcere, e Alessandro Scandurra, per i quali gli arresti sono stati completamente annullati senza ulteriori misure.
Le motivazioni della revoca per Catella saranno pubblicate entro 45 giorni, chiarendo se la decisione si basi sull’assenza di gravi indizi di colpevolezza o sul venir meno delle esigenze cautelari, come il rischio di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio. La mancata applicazione di misure interdittive a Catella potrebbe essere legata alla sua decisione di rinunciare alle deleghe connesse alla Pubblica Amministrazione, un elemento che lo distingue dagli altri indagati