Il Guardasigilli al Gai: “Obiettivo del governo è offrire uno strumento legislativo aggiornato e robusto con ulteriori ipotesi di reato”.
Bruxelles – “Il traffico di migranti costituisce, prima di ogni altra considerazione, una grave violazione del
diritto internazionale che offende non solo il diritto di ogni Stato sovrano di regolamentare l’ingresso dei cittadini stranieri nel proprio territorio, ma anche la dignità delle persone coinvolte, mettendone quasi sempre in pericolo la vita stessa”. Cosi il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo al consiglio Giustizia e Affari interni dell’Ue, in corso a Bruxelles. Lo riporta Gnews, il quotidiano on line del ministero
della Giustizia.
“Per collocazione geografica e rilevanza geopolitica – evidenzia il Guardasigilli – l’Italia si trova in prima linea nel fronteggiare questa sfida che il Governo italiano ha posto, fin dalla sua entrata in carica, tra le sue
massime priorità”. Sui passi avanti fatti a livello interno, all’indomani del naufragio sulla costa calabrese di Cutro, nel febbraio 2023 che, ricorda il ministro, “ha causato la morte di 72 persone”, l’esecutivo si è impegnato approvando all’unanimità “una legge che ha introdotto un nuovo reato per il quale sono previste pene molto severe: sino a 30 anni per i casi in cui i migranti muoiano o siano feriti durante il viaggio”.
La modifica della normativa, ha sottolineato il titolare di via Arenula, consentirà alle “indagini condotte a livello internazionale, con il prezioso supporto di Europol ed Eurojust”, di sfociare “in pesanti condanne da parte della magistratura italiana”. Necessario però “un salto di qualità normativo a livello europeo”, ha detto il ministro, nel contrasto al traffico di migranti transnazionale. In questa prospettiva, l’adozione di uno “strumento legislativo aggiornato e robusto”, anche prevedendo “ulteriori ipotesi di reato non ancorate al vantaggio economico”, aggiunge Nordio, “rappresenta per noi un obiettivo imprescindibile”.