La premier si riferisce ad un articolo di Repubblica che racconta le intercettazioni della polizia riguardanti l’indagine sul clan Uditore.
Roma – “Ho letto le intercettazioni pubblicate da La Repubblica, in cui alcuni boss si scagliano contro di me e il Governo italiano per non aver allentato il carcere duro ai mafiosi. Un’ulteriore conferma che siamo sulla strada giusta. Il nostro impegno nella lotta alla mafia è totale. Il 41 bis e l’ergastolo ostativo restano capisaldi imprescindibili. Nessun cedimento alla criminalità organizzata finché saremo noi a governare l’Italia”. Lo scrive su Facebook la presidente del consiglio, Giorgia Meloni.
L’articolo apparso su Repubblica racconta le intercettazioni della polizia riguardanti l’indagine sul clan Uditore. Alcuni boss della droga se la prendono con Meloni perché non ha allentato il carcere duro dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro. Prima di questa presa di posizione di Meloni, Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione giustizia alla Camera, aveva spiegato che “un esponente della criminalità organizzata è stato intercettato mentre si scagliava contro il presidente del Consiglio perché ha sempre difeso la legislazione antimafia e il 41bis in particolare”.
“Effettivamente, dopo poche settimane da quella intercettazione, – aveva proseguito – il primo provvedimento che abbiamo varato in materia di giustizia è stato la salvaguardia dell’ergastolo ostativo. Una scelta che indigna i mafiosi ma che rende orgogliosi noi siciliani e la nazione tutta”. E il senatore di Fratelli d’Italia Raoul Russo, componente della commissione parlamentare antimafia, aveva affermato che “il governo Meloni, sin dai primi atti del suo insediamento, si è impegnato in materia di legalità e di contrasto alle mafie e oggi va dritto per la sua strada”.
In una nota, il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Tommaso Foti sottolinea: “Il 41 bis non si tocca e la lotta alla mafia è, da sempre, una priorità per questo governo. Gli insulti e le minacce che i boss mafiosi nelle intercettazioni rivolgono al Presidente del consiglio sono una medaglia della quale andare fieri perché confermano come la linea dura adottata da questo governo sta dando i frutti sperati. Esprimo la mia più sincera solidarietà e vicinanza al presidente Meloni, nella certezza che non si lascerà intimidire dalle minacce ricevute da questi criminali. Non arretreremo di fronte alle intimidazioni: fino a quando vi sarà il governo Meloni nessuno può sperare di continuare ad agire nell’impunità”.