Sostegni alle famiglie, cancellazione delle cartelle esattoriali inferiori a 1.000 euro sino al 2015, Flax-tax sino a 85mila euro, stop alla legge Fornero. Meno bene per i carburanti: si dimezzano le accise ma le quote vanno a favore del disastro ambientale che ha colpito le Marche. In Sicilia forza Italia si sdoppia.
Roma – La manovra da 35 miliardi è approdata in CdM mentre la Premier frena sul “Bonus matrimonio” proposto con determinazione dalla Lega. In Sicilia, invece, FdI impone la linea al Governatore siciliano, tanto che quest’ultimo deve ritrattare la volontà di non inserire tra i componenti della Giunta chi non é stato eletto. L’insoddisfazione è palpabile tra i partiti che hanno rispettato il primo ed unico diktat dell’ex presidente del Senato. Clima teso, dunque, nel nuovo governo regionale in Sicilia guidato da Renato Schifani.
La maggioranza di centrodestra fallisce il primo banco di prova, così la vice presidenza dell’Assemblea siciliana va al M5s, in particolare a Nuccio Di Paola, spalleggiato da Pd e dal gruppo di De Luca e con i voti di almeno 5 franchi tiratori. All’Assemblea regionale Siciliana si consuma anche la frattura tra Schifani e il coordinatore di FI nell’isola, Gianfranco Miccichè, con la costituzione di due gruppi parlamentari, che si chiamano rispettivamente “Fi-1” e “Fi-2”, ammessi con una soluzione salomonica dal neo – presidente dell’assemblea Galvagno (FdI). Una denominazione temporanea forse in attesa che si trovi un accordo.
Difficile, ancora, ipotizzare una tregua se non arriveranno compensazioni di ruoli a chi si trova sull’Aventino. Lo scontro politico che era emerso tra Schifani e Miccichè durante le trattative per la composizione della Giunta si è manifestato all’Ars con la costituzione di due gruppi azzurri. Miccichè rivendica la titolarità legale del simbolo in qualità di coordinatore regionale del partito, ma il fronte fedele a Schifani ritiene legittima la formazione del proprio gruppo. “…Ciascuno si assume le proprie responsabilità, i parlamentari sono stati eletti in base al programma del centrodestra e del candidato presidente Schifani, poi ogni singolo soggetto è libero di decidere…”, è stato il commento del governatore.
Nella coalizione, comunque, il malessere è diffuso, non solo dentro FI ma anche in FdI, i due alleati di maggioranza. A creare malumori è stata la formazione della squadra di governo. Schifani alla fine ha dovuto cedere alle pressioni dei dirigenti nazionali meloniani che gli hanno imposto due nomi esterni, costringendolo a rinunciare al suo credo: “solo assessori-deputati nell’esecutivo”. L’ingresso di due non eletti, Francesco Scarpinato ed Elena Pagana, hanno non solo rotto il “patto”, ma anche i “cabbasisi” ai tanti onorevoli siciliani che hanno avuto un consenso non indifferente per trainare il proprio partito alla vittoria. A farne le spese, per esempio, sono stati due deputati di punta di FdI che erano nella rosa originaria, Giorgio Assenza e Giusi Savarino.
È chiaro che l’operazione politica, peraltro concordata, è stata comunicata, da Schifani, solo all’atto della designazione ufficiale, onde evitare fibrillazioni ulteriori che avrebbero potuto impedire il varo della giunta. Infatti, il malessere si è manifestato subito dopo. Così gli effetti si sono visti in aula dove la maggioranza è andata sotto sulla “vice presidenza vicaria” dell’assemblea. In questo caso ad andare su tutte le furie è stata Luisa Lantieri, deputata di Forza Italia vicina a Schifani, che si è dovuta accontentare del secondo posto dietro a Di Paola (M5s) minacciando dopo il voto le dimissioni, peraltro ancora non pervenute.
Sul fronte della manovra economica i coraggiosi provvedimenti presi dal CdM sono più appresso elencati:
Reddito di cittadinanza abolito dal 2024 – Con la Manovra arriva una “manutenzione straordinaria del reddito di cittadinanza, che si avvia verso la sua abolizione, con un periodo transitorio nel 2023 con maggiori controlli sul fronte di chi lo percepisce e di chi riceve offerte di lavoro”. Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. È inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua.
Riforma degli aiuti contro la povertà – Il reddito sarà abrogato il 1° gennaio 2024 e sarà sostituito da una nuova riforma. Previsto un risparmio di 734 milioni per il 2023. I risparmi di spesa finanzieranno un apposito fondo che finanzierà la riforma complessiva per il sostegno alla povertà e all’inclusione.
Assegno unico maggiorato anche per primo figlio – Arriva una maggiorazione dell’assegno unico anche per chi ha il primo figlio oltre al raddoppio della maggiorazione forfettaria dell’assegno unico universale per i nuclei numerosi a partire dal terzo figlio (che passerebbe quindi da 100 a 200 euro), arriverà un sostegno rafforzato anche per il primo figlio.
Un mese di congedo in più fino ai 6 anni dei figli – Arriverà un mese di congedo per i primi sei anni dei figli, che si aggiungerà alle altre misure già in vigore in materia di congedi parentali.
Soglia Isee per bonus bollette sale a 15mila euro – Per le famiglie più fragili viene confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12mila euro a 15mila euro.
Famiglie, 500 milioni per buoni spesa a redditi fino a 15mila euro – Nel “pacchetto famiglia” viene istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila euro gestita dai Comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità”. Si tratta di una sorta di buoni spesa da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa “con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari”.
Via cartelle sotto i 1.000 euro fino al 2015 – Fino al 2015 cancellazione delle cartelle che hanno un importo inferiore a 1.000 euro e rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi a causa dell’emergenza Covid, caro bollette e difficoltà economiche non ha versato le tasse. Prevista inoltre una mini sanzione del 5% sui debiti del biennio 2019-2020 e la rateizzazione fino a 5 anni.
Nuovo stop per Plastic e Sugar tax – Nuova sospensione per le due tasse. Nella Manovra è prevista la sospensione anche per il 2023 dell’entrata in vigore delle imposte sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate. Una misura da 600 milioni di euro.
Un miliardo per fondo di garanzia per le Pmi – Viene rifinaziato il fondo di garanzia per le Pmi per 1 miliardo per il 2023. Il fondo garantisce tutte le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa concesse da un soggetto finanziatore (banca o altro). Prorogato il bonus Ipo, con il credito di imposta per favorire la quotazione delle Pmi in borsa.
Tassa su extraprofitti al 35%, la base è l’utile – Cambia la norma della tassazione sugli extraprofitti delle società energetiche. Si introduce un aumento della tassazione sugli extraprofitti fino al 31 luglio 2023: dall’attuale aliquota del 25% si passerà al 35% nel 2023 come consentito dal Regolamento Ue. Al riguardo cambia anche la base imponibile, non più sul fatturato ma sugli utili.
Flat tax estesa fino a 85mila euro per autonomi e partite Iva – In materia fiscale, si estende la flat tax fino a 85mila euro per autonomi e partite Iva e si ampliano le misure per la detassazione ai premi dei dipendenti.
Tetto al contante sale a 5mila euro da 1° gennaio – Dal 1° gennaio 2023 la soglia per l’uso del contante salirà da 1.000 a 5milaeuro.
Pensioni, arriva quota 103 – Stop alla legge Fornero con l’avvio di “un nuovo schema di anticipo pensionistico per il 2023 che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103)“. Chi decide di continuare a lavorare viene “rifinanziato il bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10%”. Prorogata per il 2023 Opzione donna, legato al numero di figli. Opzione donna, si ricorda, è riservata a particolari categorie: caregiver, lavori gravosi, disabili. Confermata anche Ape sociale per i lavori usuranti.
Agevolazioni prima casa under 36 anche nel 2023 – Arriva la proroga per il 2023 delle agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani under 36.
Quattro miliardi per taglio del cuneo, del 3% per redditi bassi – Taglio cuneo fiscale fino al 3% per i lavoratori dipendenti con redditi bassi per un totale di 4.185 miliardi. Previsto poi l’esonero contributivo del 2% per redditi fino a 35.000 euro e del 3% per redditi fino a 20mila euro. La riduzione del cuneo è tutta a beneficio dei lavoratori.
Carburante, dal primo dicembre ridotti gli sconti – Dal primo dicembre 2022 lo sconto sulla benzina e il gasolio passa da 0,25 euro per litro a 0,15 mentre per il gpl da 0,085 per kg a 0,051. Lo rende noto il Mef, illustrando il decreto su Misure urgenti in materia di accise e Iva sui carburanti e sostegno agli enti territoriali e ai territori colpiti da eccezionali eventi metereologici. La riduzione degli sconti, viene precisato, non ha effetto sugli autotrasportatori che possono contare su altri regimi agevolati.
Aumentano tasse sulle sigarette – Nella Manovra si prevede un aumento delle entrate fiscali dalle sigarette (+138 milioni di euro) e dalle rivalutazioni di beni e partecipazioni di aziende (+1,028 miliardi di euro).
Riattivata la società per il Ponte sullo Stretto – Per riavviare il progetto di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è prevista la riattivazione della società Stretto di Messina Spa attualmente in liquidazione.
Meloni: “Manovra coraggiosa, l’Italia torna a correre” – “Illustrerò nello specifico tutti i provvedimenti di un’importante e coraggiosa Manovra economica a sostegno dei cittadini, con particolare attenzione ai redditi bassi e alle categorie in difficoltà. L’Italia torna a correre”. Lo scrive il premier Giorgia Meloni su Telegram elencando le misure che puntano a “favorire la crescita e aiutare famiglie e imprese”.