Maxi operazione antimafia tra Toscana, Liguria, Campania e Friuli: 12 misure cautelari

Sequestri per un milione di euro: contestati reati fiscali, estorsioni mafiose e violazioni sull’immigrazione.

Firenze – La Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, con il supporto dei militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale del capoluogo toscano, ha dato esecuzione a una vasta operazione che ha coinvolto le regioni Toscana, Liguria, Campania e Friuli Venezia-Giulia.

L’intervento ha portato all’esecuzione di un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Firenze, con cui sono state disposte misure cautelari personali a carico di 12 soggetti: 5 in custodia cautelare in carcere, 5 agli arresti domiciliari, 2 destinatari di provvedimenti interdittivi, con il divieto di assumere incarichi direttivi in aziende o enti

Contemporaneamente, sono stati eseguiti sequestri preventivi di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, anche per equivalente, fino al valore complessivo di circa 1 milione di euro.

Le accuse

Le accuse contestate agli indagati comprendono l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali, in particolare l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, nonché il reato di auto-riciclaggio. Tali reati risultano aggravati ai sensi dell’articolo 416-bis.1 del codice penale, poiché commessi con l’obiettivo di agevolare un’organizzazione camorristica attiva nel processo di riorganizzazione sul territorio toscano.

Contestualmente, viene contestato anche il reato di estorsione, aggravato dal metodo mafioso, in quanto le azioni intimidatorie sarebbero state condotte con modalità riconducibili alla criminalità organizzata. Infine, tra le imputazioni figura anche la violazione delle norme sull’immigrazione, in particolare dell’articolo 12, comma III del Decreto Legislativo 286 del 1998, con l’ipotesi di favoreggiamento dell’ingresso o della permanenza irregolare di cittadini stranieri sul territorio nazionale.

Secondo gli inquirenti, le attività illecite avevano lo scopo di finanziare e rafforzare una cellula camorristica operante tra la Toscana e altre regioni. L’indagine, condotta attraverso accertamenti bancari, incrocio di dati e attività di intelligence, ha consentito di svelare un complesso meccanismo di frodi fiscali e movimentazione illecita di capitali, spesso mascherati da operazioni commerciali fittizie.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa