Mattarella firma la manovra: al via l’esame alla Camera, le misure sul tavolo

Dalle pensioni minime al bonus stipendi, quali sono gli aumenti previsti. L’approvazione del testo anche in Senato prima di Natale.

Roma – Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato il testo della Manovra, che approda alla Camera, in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Ma l’iter parlamentare dovrebbe concludersi con l’approvazione in Senato prima di Natale. Il cammino è ancora lungo e frastagliato, e puntellato dagli stop and go dei partiti di maggioranza, e non solo dell’opposizione, che avanzano le proprie richieste di modifiche. Non piace, soprattutto a Forza Italia e Noi Moderati, l’ipotesi che il tetto allo stipendio dei manager delle Pubbliche amministrazioni si abbassi dagli attuali 240mila euro a 160mila euro e si allarghi ai vertici di associazioni, enti e fondazioni che operano anche grazie a contributi pubblici.

Se Forza Italia di fatto fa capire che proverà a modificare questa misura, il Carroccio annuncia invece che proporrà modifiche al decreto fiscale collegato. “L’anno scorso grazie alla Lega – rivendica il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Alberto Gusmeroli – si è provveduto a rateizzare il maxi-acconto di novembre 2023 per i contribuenti. Quest’anno l’obiettivo è non solo rendere strutturale la misura ma anche estenderla ai contributi Inps”. Ma a parte le richieste di modifica e battaglie partitiche, la maggioranza punta a non arrivare a discutere la legge di bilancio troppo a ridosso della fine dell’anno.

Il ministro Giorgetti e la premier Meloni

Sul tavolo molte misure. Da un lato arrivano novità sul fronte delle pensioni, a partire dall’aumento dei trattamenti minimi (fino a 621 euro, circa 6 euro in più rispetto ad adesso). Dall’altro si apprende che i lavoratori che beneficeranno degli effetti del taglio del cuneo fiscale, reso strutturale, aumenteranno: salirà da 35mila a 40mila euro la soglia di reddito interessato. Non si tratterà più però di una forma di decontribuzione fiscale, ma di una “defiscalizzazione”, ha fatto sapere il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. L’intervento sulle pensioni minime dovrebbe riguardare oltre 1,8 milioni di assegni. L’aumento del 2,7%, che era stato deciso per il 2024, non viene quindi annullato (per evitare che gli assegni di fatto si riducano) ma prorogato anche per il prossimo anno.

Il trattamento minimo prima dell’incremento (598,61 euro) avrà quindi l’incremento dell’inflazione (1% al momento), arrivando a 604,6 euro. Su questi 604,60 sarà calcolato il 2,7%, per arrivare così a 620,92 euro. In sintesi: si mantiene l’incremento avuto l’anno scorso e oltre a questo si recupera l’inflazione. Restando sul fronte pensioni, nella Manovra dovrebbe essere inclusa anche la possibilità di usare i fondi integrativi alimentati con il Tfr per consentire di andare in pensione a coloro che non hanno raggiunto l’importo dell’assegno sociale con il sistema contributivo. Si potrà così andare in pensione di vecchiaia a 67 anni. 

Il nodo pensioni

Sembra però tramontata – per l’opposizione della Ragioneria – la possibilità di usare il Tfr versato nei fondi pensione per anticipare la pensione a 64 anni, raggiungendo un assegno pensionistico pari ad almeno tre volte l’assegno sociale. Altro punto: si saranno comunque incentivi fiscali per chi deciderà di restare al lavoro pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata con Quota 103 e chiederà di avere in busta paga la quota di contributi a carico del dipendente (il 9,19%) avendo l’assegno pensionistico che terrà conto di quanto non versato.

Passando al capitolo stipendi e lavoro dipendente, l’ampliamento del taglio del cuneo fiscale è accompagnato dall’aumento dei fringe benefits per i nuovi assunti che accettano di trasferire la loro residenza oltre i 100 chilometri. Si tenta così di far aumentare la mobilità del lavoro. Per loro, ha annunciato il ministro Giorgetti, il bonus fiscale arriverà fino a 5mila euro. Una nuova e ulteriore forma di aiuto inserita in Manovra tocca poi le lavoratrici donne e madri con due figli: per loro la decontribuzione va avanti “fino a quando ogni figlio avrà dieci anni”, spiega Giorgetti. E ancora, tra i principali provvedimenti dei 30 miliardi da gestire al vaglio del Parlamento, il contributo chiesto alle banche, il bonus bebè, il quoziente familiare, ma anche la spending review con i tagli a ministeri e enti pubblici.

Tra le ultime novità, quella che per le banche arriva il rinvio delle deduzioni delle quote delle svalutazioni e perdite dei crediti e dell’avviamento correlate alle Dta. Lo prevede la legge di bilancio. La deduzione della quota dell’11% dei componenti negativi ai fini Ires e dell’Irap del 2025, è differita “in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026 e ai tre successivi”. Quella del 4,7% per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026, “è differita, in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2027 e ai due successivi”. Quelle del 13% e del 10% per i periodi d’imposta 2025 e 2026 sono differite “in quote costanti, rispettivamente” al 2026 e ai tre anni successivi e al 2027 e ai due anni successivi. 

E ancora, a decorrere dal 1° gennaio 2025, i titolari di cariche negli organi di vertice degli enti e degli organismi nella Pubblica amministrazione, nonché di quelli cui si applica il limite retributivo che “mantengono un trattamento retributivo di servizio da parte dell’amministrazione di appartenenza” – anche se posti in fuori ruolo, distacco o aspettativa – non potranno percepire per l’incarico ricoperto compensi di importo superiore al 25% dell’ammontare complessivo del trattamento economico in godimento. Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla Manovra. “Sono escluse dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese – si legge – le spese sanitarie detraibili” così come “sono esclusi” gli oneri “sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024″. Inoltre “a fini del presente articolo il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale”.

Ancora, dal 2025 nella giornata di venerdì ci sarà una estrazione settimanale aggiuntiva dei giochi del Lotto e del Superenalotto. Se tale estrazione aggiuntiva ricorre in un giorno di festività riconosciuta agli effetti civili su tutto il territorio nazionale sarà posticipata al primo giorno feriale successivo ovvero, in casi eccezionali, è anticipata al primo giorno feriale antecedente, con provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle dogane, garantendo la continuità progressiva dei concorsi. Il Fondo per le emergenze nazionali è incrementato di 50 milioni di euro annui a decorrere dal 2025.

Sul fronte sanità: Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard “è incrementato di 1.302 milioni di euro per l’anno 2025, 5.078 milioni di euro per l’anno 2026, 5.780 milioni di euro per l’anno 2027, 6.663 milioni di euro per l’anno 2028, 7.725 milioni per l’anno 2029 e 8.898 milioni annui a decorrere dall’anno 2030″. E’ quanto emerge dal testo della manovra depositato dalla Camera. Una quota delle risorse incrementali “pari a 883 milioni di euro per l’anno 2028, 1.945 milioni di euro per l’anno 2029 e 3.117
milioni annui a decorrere dal 2030 – si precisa – è accantonata in vista dei rinnovi contrattuali 2028-2030″. 

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