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Manuela Murgia, dopo 30 anni il RIS analizza i vestiti: si cerca il Dna del fidanzato

Si cerca il DNA dell’ex fidanzato iscritto nel registro degli indagati. A quasi 30 anni dal ritrovamento del corpo a Tuvixeddu, la verità potrebbe arrivare da nuove analisi scientifiche.

Cagliari – Dopo quasi trent’anni dal ritrovamento del corpo di Manuela Murgia, la studentessa di 16 anni trovata morta il 5 febbraio 1995 nel canyon della necropoli punica di Tuvixeddu, il caso si riapre con un’importante svolta investigativa. Questa mattina, presso il tribunale di Cagliari, si è tenuto l’incidente probatorio per disporre le nuove analisi su indumenti e reperti appartenenti alla giovane, con l’obiettivo di cercare tracce biologiche utili a chiarire le cause della morte.

Indagato l’ex fidanzato: ipotesi di omicidio volontario

L’indagine, inizialmente archiviata come suicidio, è stata riaperta il 30 marzo 2024. A maggio, l’allora fidanzato di Manuela, Enrico Astero, oggi 54enne, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario. Questa mattina era presente all’udienza insieme ai propri avvocati e consulenti tecnici.

Durante l’incidente probatorio sono stati affidati ufficialmente gli incarichi per le analisi genetiche sui reperti, tra cui gli abiti conservati per quasi trent’anni nei locali dell’ex Istituto di medicina legale. Le buste contenenti i vestiti di Manuela sono state aperte presso la sede del RIS dei Carabinieri di Cagliari, dove ha avuto inizio la fase di repertazione.

Il lavoro dei periti: in 80 giorni le risposte attese

Le analisi biologiche, dattiloscopiche e merceologiche saranno condotte dal team del RIS di Cagliari, incaricato dal gip Giorgio Altieri. L’obiettivo è isolare eventuali tracce di DNA sugli indumenti e compararle con il profilo genetico dell’indagato, il cui campione verrà acquisito nei prossimi giorni.

Per la Procura lavora la polizia scientifica, mentre la famiglia della vittima è rappresentata dagli avvocati Giulia Lai e Bachisio Mele, che si avvalgono del genetista Emiliano Giardina. La difesa di Astero, seguita dall’avvocato Marco Fausto Piras, ha nominato come consulente l’ex comandante del RIS, generale Luciano Garofano. “Siamo fiduciosi che attraverso queste analisi troveremo riscontri oggettivi e certi. Si troverà il cromosoma Y”, ha dichiarato l’avvocata Lai all’uscita dal tribunale.

Presente in aula anche la famiglia di Manuela

In aula erano presenti anche le sorelle e il fratello di Manuela Murgia, ancora in cerca di giustizia dopo quasi trent’anni di silenzio. L’intero procedimento si muove ora su un binario scientifico, con i periti che si sono presi 80 giorni per eseguire le analisi e consegnare le conclusioni.

Se il DNA dell’indagato dovesse essere rinvenuto sui reperti della ragazza, il fascicolo giudiziario potrebbe arrivare a una nuova svolta, riportando finalmente luce su un caso archiviato troppo in fretta come suicidio.

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