HOME | LA REDAZIONE

L'amazzone

MANCANO I FONDI PER I CENTRI ANTIVIOLENZA: RISCHIANO LA CHIUSURA

La campagna #Closed4Women, lanciata a Milano per denunciare la vicenda.

Recentemente, l’Istat ha condotto un’indagine sui 281 centri antiviolenza (CAV), che svolgono attività a sostegno delle donne maltrattate e dei loro figli. Nel 2017 si sono rivolte ai Centri antiviolenza 43.467 donne: il 67,2% ha iniziato un percorso di uscita dalla violenza. Tra le donne che hanno iniziato tale percorso, il 63,7% ha figli, minorenni nel 72,8% dei casi. Le donne straniere costituiscono il 27% di quelle prese in carico.

Una realtà importante, insomma. Che però rischia la chiusura a causa della scarsità e del ritardo dei fondi che le sarebbero destinati.

Una campagna per denunciare il problema agli occhi dell’opinione pubblica è stata quindi lanciata da ActionAid Italia, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Sulle serrande chiuse di alcuni negozi nel centro di Milano sono comparsi otto murales (l’autrice è la street artist, Ale Senso), raffiguranti volti di donne vittime di violenza ed attiviste.

L’iniziativa ha assunto il nome di #Closed4Women.

“Ad oggi è stato erogato solo il 34% dei 12,4 milioni stanziati nel 2017, lo 0,39% dei fondi 2018, mentre non è ancora stato emanato il decreto di ripartizione del 2019. A queste condizioni, si condannano i centri a una continua precarietà, esponendo alcune strutture addirittura al rischio di chiusura, privando le donne del diritto di essere assistite”, è l’allarme lanciato da Elisa Visconti, responsabile programmi di ActionAid Italia, “I fondi previsti dal Governo, anche se in aumento rispetto agli anni precedenti, non sono sufficienti e soprattutto arrivano con estremo ritardo. I diritti delle donne, in questo momento storico, tornano ad essere sotto attacco”.

 Ambasciatrici di #Closed4Women, le attrici Amanda Sandrelli e Lunetta Savino, che hanno preso parte all’evento manifestando il loro sostegno alla campagna e l’importanza di non abbassare la guardia su questo tema.

 

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa