Baldwinder Singh e la moglie con braccialetto elettronico. Botte e segregazioni. L’uomo avrebbe anche manifestato apprezzamento per l’omicidio di Saman Abbas.
BRESCIA – Balwinder Singh, 49 anni, consigliere comunale di centrodestra eletto nel 2023 nella lista civica “Fabio Rolfi Sindaco”, è indagato per maltrattamenti in famiglia ai danni delle due figlie maggiorenni. Nella stessa inchiesta è stato arrestato alcuni giorni fa uno dei figli della coppia, accusato di violenza sessuale sulle sorelle. Il giovane, di 26 anni, si trova in carcere.
Originario dell’India e residente a Brescia da 24 anni, Singh – responsabile delle saldature in un’azienda locale – si trova ora al centro di un’inchiesta partita dalla segnalazione di un’insegnante e condotta dalla Squadra Mobile della Questura. Il gip, su richiesta della Procura, ha disposto per lui e la moglie il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento alle figlie, attualmente ospitate in una comunità protetta.
Secondo gli inquirenti, Singh avrebbe imposto alle ragazze – una di 23 anni, che vive col fidanzato, e l’altra appena maggiorenne – un regime di vita rigido, vietando loro di adottare uno stile “occidentale” e di frequentare coetanei italiani. Le indagini parlano di violenze fisiche e psicologiche: botte, segregazioni nel seminterrato, minacce di morte – anche con un coltello alla gola – per punire comportamenti ritenuti inadeguati alla cultura sikh, come tagli di capelli o abiti “sbagliati”. La scintilla è scattata quando la figlia minore ha confidato a un’insegnante i presunti abusi, facendo partire la denuncia.
Ma c’è di più. Gli investigatori riportano che Singh avrebbe manifestato davanti alle figlie apprezzamento per l’omicidio di Saman Abbas, la 18enne pakistana uccisa nel 2021 a Novellara (Reggio Emilia) dai familiari per aver rifiutato un matrimonio combinato. “Un’azione doverosa per preservare la reputazione sociale”, avrebbe detto, secondo quanto emerso dalle indagini. Una dichiarazione choc che, se confermata, aggraverebbe il quadro accusatorio, legando il caso a una visione estremista della tradizione familiare.
Ieri Singh era regolarmente in Consiglio comunale, senza accennare alla vicenda. Stamane, a chi gli ha chiesto spiegazioni, ha spiegato di essere innocente: “Non ho fatto nulla di male”, avrebbe detto, respingendo le accuse. Intanto, la politica bresciana si prepara a un confronto: i vertici della lista “Fabio Rolfi Sindaco”, che lo ha portato in Loggia con circa 300 preferenze, stanno valutando la situazione. Fabio Rolfi, ex candidato sindaco e leader della civica, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma un incontro con Singh è atteso nelle prossime ore.
Le figlie, ora al sicuro, sarebbero state trascurate anche nelle necessità base – pochi abiti, docce fredde, niente materiale scolastico – in un contesto di “umiliazione e vessazione costante”, come descritto dagli atti. La Procura sta approfondendo, mentre la comunità indiana di Brescia – che conta migliaia di membri – guarda con apprensione a un caso che rischia di alimentare stereotipi. Per Singh, integrato da decenni e padre di una figlia chiamata Giulia “per facilitarne l’inserimento”, si apre una battaglia legale e politica che potrebbe segnare la fine della sua carriera in Consiglio.