Mai accontentarsi delle briciole

Non aspettarti dichiarazioni aperte o inviti a cena. Ti toccherà farti bastare minuscole briciole di attenzione. Questa è la nuova frontiera delle relazioni. Il futuro appare sempre più nebuloso.

Roma – Ci sono briciole e briciole. In senso figurato ci suggeriscono che ci si trova di fronte ai rimasugli di una situazione. Molte volte ciò accade per acquiescenza e per inerzia. Quante volte abbiamo sentito ripeterci frasi come “Non bisogna accontentarsi delle briciole, per farci capire che bisogna avere ambizione, stimolo e non rassegnarsi”? Le briciole vanno senz’altro bene a piazza San Marco a Venezia, dove una marea di piccioni fa a gara per accaparrarsi il bottino. Poi ci sono le briciole dei rapporti umani e sentimentali.

In questo campo l’avvento del digitale è stato un vero e proprio tsunami che ha causato un drastico cambio di abitudini. Passiamo oramai la nostra giornata incollati agli smartphone per comunicare col mondo esterno, disinteressandoci di quello più prossimo. Si rincorre qualunque tipo di attenzione, anche i più frammentari ed evanescenti. Vengono lasciati “like tattici” su Facebook o su Instagram per lanciare piccoli segnali a chi ci interessa. È stata persino coniata una definizione ad hoc per il fenomeno: breadcrumbing. Letteralmente, “spargere briciole di pane“.

Si parla di breadcrumbing quando una persona mostra attenzione online solo con piccoli indizi, quanto basta per suscitare un minimo di interesse nell’altra parte senza esporsi troppo. Questo tipo di relazioni, sul lungo periodo, possono generare effetti sulla salute mentale di chi ne resta invischiato e non sa più come uscirne.

Il logorio deriva dall’essere tutto basato sull’ambiguità, sul detto e non detto. Si resta appesi alle situazioni, in mezzo a un guado che non porta da nessuna parte. È tutto così semplice: basta un click, un cuore, un like ed il gioco è fatto!

Il tempo speso su Internet è sempre maggiore

Ci sono alcuni segnali che aiutano a capire se ci siamo dentro fino al collo. Innanzitutto la stazionarietà della relazione con l’altra persona, la comunicazione superficiale e senza troppo impegno, le risposte brevi e ritardatarie. La relazione poi si presenta a singhiozzo, fa sentire la vittima un giorno desiderata e l’altro ignorata.

Come capita sovente, gli adolescenti sono i più vulnerabili, oltre ad essere i maggiori utilizzatori di tecnologia. Nei ragazzi il breadcrumbing frena la ripresa dopo l’interruzione di una relazione volatile, aumentandone i livelli di stress e ostacolando la sua crescita personale.

Chi mette in moto questo processo, invece, manifesta un forte bisogno di autostima facendosi sentire desiderato dalla vittima e esigendo di controllare la situazione. Conservando sempre, però, il timore di esporre i propri sentimenti e di impegnarsi in una frequentazione. Chi ne resta vittima tra i maggiorenni inizia a nutrire minore soddisfazione personale e maggiore senso di impotenza e solitudine.

Vera Gheno, accademica, linguista e saggista

Il fenomeno è diventato così pervasivo da meritare l’attenzione di Vera Gheno, sociolinguista. Secondo l’esperta di comunicazione digitale, le interazioni online sono un linguaggio non verbale con il quale si tenta di leggere le intenzioni dell’altro. Una volta il relazionarsi con le altre persone era più lineare. Con gli strumenti digitali sono cresciute le forme relazionali oblique.

Ci si chiede quanto valore bisogna dare a quel like, cosa significa veramente che Tizia ha visualizzato la mia storia e così via. Domande da un milione di dollari, che difficilmente avranno una risposta, facendo aumentare la frustrazione in chi se le è poste. Viviamo in un’epoca superconnessa sprovvista di un manuale d’uso con cui destreggiarci.

Anche il Papa mette like?

È molto probabile, come ha sottolineato Vera Gheno, che essendo fruitori di una tecnologia nuova e molto potente, siamo come un neopatentato alla guida di una Ferrari. Dobbiamo ancora imparare a vivere e relazionarci in questa dimensione onlife, ovvero nella relazione tra la realtà materiale e analogica e quella virtuale e interattiva.

Sarà, ma è inevitabile provare un po’ di nostalgia per i tempi in cui Internet non c’era e i cellullari nemmeno. Quando per incontrarsi bisognava per forza di cose guardarsi negli occhi. Le relazioni sì che erano appaganti. Delle vere e proprie portate intere, altroché briciole!

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa