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Mafia italo-albanese: base in un’azienda agricola e droga in tutta Europa

Con l’operazione Auriga è stato sgominato un sodalizio criminale con ramificazioni in Puglia e in altre zone della Penisola, finalizzato al traffico internazionale di droga, provenienti dall’Albania, nonché al riciclaggio dei relativi proventi illeciti. Tutti i nomi degli arrestati.

Matera – Nel contesto di una più vasta indagine sul riciclaggio e il narcotraffico, avviata dalla DDA di Trento, coordinata a livello nazionale ed internazionale dalla Direzione Nazionale Antimafia, con il concorso di diverse DDA nazionali – i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Potenza e della Compagnia di Policoro, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata – S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza, hanno eseguito 15 decreti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla procura distrettuale della Repubblica di Potenza nei confronti di soggetti ritenuto allo stato gravemente indiziati di fare parte  di un sodalizio criminale, costituito da cittadini italiani e albanesi, insediato prevalentemente nel Comune di Scanzano Jonico (MT), con ramificazioni in Puglia e in altre zone del territorio nazionale, finalizzato al traffico internazionale di sostanze stupefacenti,  in particolare, eroina, cocaina, hashish e marijuana, provenienti dall’Albania, nonché al riciclaggio dei relativi proventi illeciti.

Circa un centinaio i finanzieri impiegati, provenienti dai comandi provinciali di Potenza, Matera, Bari, Lecce e Genova, oltre a 6 unità cinofile in dotazione al Gruppo Pronto Impiego di Bari, al Gruppo di Lecce e al Gruppo di Matera, con il supporto tecnico del Gruppo Mezzi Tecnici dello S.C.I.C.O. e l’intervento di 1 elicottero AW 139 della Sezione Aerea di Bari.

Nel corso dell’operazione convenzionalmente denominata “Auriga” è stata ricostruita un’organizzazione, con base nel territorio lucano, da anni inseritosi stabilmente nel tessuto sociale di Scanzano Jonico (MT), che operava dall’Albania tramite un complesso sistema di chat criptate. Il sodalizio avvalendosi di una fitta rete di collaboratori, organici al sodalizio, gestivano le importazioni di sostanze stupefacenti, la successiva distribuzione sul territorio, spesso anche verso altre autonome organizzazioni, canalizzando e reimpiegando i proventi illeciti nell’acquisto di beni immobili e attività commerciali nella propria madrepatria

La base operativa in Italia dell’organizzazione criminale era costituita da un’azienda agricola, situata nel predetto Comune materano, intestata ad altro cittadino albanese, Gjuzi Ermal, considerato tra i più stretti collaboratori di Hajri Marsel, ritenuto al vertice del sodalizio. L’azienda con le connesse attività agricole ha rappresentato un efficace schermo per le illecite attività del sodalizio, favorendo, peraltro, la presenza sul territorio degli affiliati, alcuni dei quali, addirittura, assunti nella medesima impresa.

Nel corso delle indagini, dalle chat criptate, sono stati documentati numerosi episodi, per molte centinaia di kg, di importazione e cessione di sostanze stupefacenti; inoltre, sviluppando gli elementi emersi dalle attività tecniche di intercettazione, telefonica e ambientale, sono stati anche effettuati alcuni mirati riscontri che hanno consentito di sottoporre a sequestro, ex art. 354 c.p.p., complessivamente, 20,6 kg di eroina, 5,7 kg di marijuana e 105 gr di cocaina. In occasione di tali interventi sono stati tratti in arresto 6 soggetti in flagranza di reato. 

Numerose le intercettazioni operate.

Fondamentali, dunque, sono risultati i riscontri pervenuti dalla decriptazione delle informazioni che i sodali si scambiavano attraverso la nota piattaforma “Sky ECC”, fino a poco tempo fa considerata un’applicazione di messaggistica sicura e blindata e, per questo, particolarmente apprezzata dai narcotrafficanti. Emessi pertanto i decreti di fermo di indiziato di delitto, a carico di quindici indagati, organici al sodalizio criminale, disponendo, contestualmente, il sequestro preventivo, diretto e per equivalente, dei beni nella loro disponibilità, per un importo complessivo pari a 4,2 milioni di euro, corrispondente al profitto stimato derivante dall’illecito traffico di sostanze stupefacenti.

Nel precisare che il procedimento penale versa attualmente nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza che per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza, fino all’ultimo grado di giudizio allorquando saranno definite le rispettive posizioni, si riporta, di seguito, l’elenco completo dei soggetti destinatari della misura pre-cautelare limitativa della libertà personale:

  1. Hajri Marsel/Erjon, nato il 14.12.1989 a Shijak, Durres/Albania e residente in Scanzano Jonico (MT);
  2. Balla Ervis, nato il 30.01.1988 in Albania e residente a Nova Siri (MT);
  3. Balla Anxhela, nata il 14.03.1995 in Albania e residente a Nova Siri (MT);
  4. Shellegaj Denis, nato il 19.07.1987 a Durazzo (Albania) e residente ad Altamura (BA);
  5. Gjuzi Ermal, nato il 28.05.1991 in Albania e residente a Scanzano Jonico (MT);
  6. Balliu Myrteza, nato il 18 dicembre 1993 in Albania e residente a Scanzano Jonico (MT);
  7. Musaku Klajdi, nato il 14 dicembre 1995 in Albania e residente a Policoro (MT);
  8. Fiore Vincenzo, nato il 01.08.1981 a Matera e residente a Matera (MT);
  9. Pinto Sergio, nato il 12.12.1961 ad Altamura (BA) e ivi residente;
  10. Scippa Costantino, nato il 08.06.1957 ad Altamura (BA) e ivi residente;
  11. Karafilaj Juljan, nato il 13.04.1984 in Albania e residente ad Altamura (BA);
  12. Camicia Vito, nato il 17.05.1975 a Altamura (BA) e residente ad Altamura (BA);
  13. Prifti Ardit, nato il 07.07.1974 in Albania e residente a Frigole di Lecce (LE);
  14. **** omissis ****
  15. Plaku Ervin, nato il 07.08.1986 in Albania e domiciliato a Rapallo (GE).
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