Operazione congiunta di polizia e carabinieri coordinata dalla Dda di Catanzaro ha fatto luce su quattro omicidi e due tentati omicidi.
Vibo Valentia – Sono 14 le misure cautelari eseguite da polizia e carabinieri in un’operazione congiunta coordinata dalla Dda di Catanzaro che ha fatto luce su quattro omicidi e due tentati omicidi avvenuti nel Vibonese negli scorsi anni. I destinatari delle misure cautelari sono Stefano Farfaglia, Angelo David, Francesco D’Ascoli, Salvatore Vita, Rosario Battaglia, Michele e Rosario Fiorillo, Salvatore Tripodi, Pantaleone Mancuso, Salvatore, Saverio e Nazzareno Patania, Francesco Alessandria e Antonio Francesco Staropoli.
Il primo delitto finito sotto la lente degli inquirenti è stato quello dell’assicuratore di Longobardi, frazione di Vibo Valentia, Michele Palumbo, ucciso la sera dell’11 marzo 2010 davanti alla sua abitazione mentre si trovava in compagnia delle figlie. Un commando scavalcò il muro di cinta e freddò l’uomo, ritenuto il braccio destro nella zona di Vibo e delle frazioni costiere del boss Pantaleone Mancuso, detto “Scarpuni” allora a capo dell’ala armata della consorteria di Limbadi. L’inchiesta è stata indirizzata dalle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia come Raffaele Moscato, ex azionista della cosca dei “piscopisani” ed Andrea Mantella, ex boss scissionista di Vibo. Entrambi avevano tirato in causa proprio i “piscopisani” che avrebbero agito con l’aiuto del gruppo amico dei Tripodi di Vibo Marina-Portosalvo.
Il secondo episodio preso in esame dagli investigatori di polizia e carabinieri è stato il duplice tentato omicidio dei fratelli Bellissimo di Sant’Angelo Gerocarne, agli inizi degli anni 2000. Un altro delitto sui quali gli inquirenti ritengono di aver fatto luce è quello di Davide Fortuna, avvenuto il 6 luglio 2012 in spiaggia a Vibo Marina, da inserirsi nella faida tra i “piscopisani” – del quale avrebbe fatto parte la vittima – e il clan Patania di Stefanaconi, omicidio per il quale vi sono già condanne definitive per mandanti ed esecutori materiali. Infine, è stato oggetto dell’inchiesta anche un caso di lupara bianca, quello di Massimo Stanganello, e l’omicidio di Mario Longo, avvenuto l’1 aprile del 2012 nei pressi della frazione Triparni.