L’ex premier vuole fare tabula rasa: non c’è campo largo che tenga, e in conferenza stampa annuncia: “Rinunciamo ai nostri posti”.
Bari – Dopo l’ultima tornata di arresti in Puglia non si può più scherzare. Campo largo, alleanze o qualsiasi altra situazione non sono neppure immaginabili. Così lo strappo di Giuseppe Conte appare inevitabile. Come in ogni epilogo alla “C’eravamo tanto amati”, il M5s si tira fuori dalla giunta Emiliano. Il gioco al massacro deve essere stoppato. “Stiamo leggendo pagine di politica – fa notare l’ex premier pentastellato – che sono anche di cronaca giudiziaria che fanno tremare i polsi. Non combattiamo solo Meloni e soci, non facciamo sconti nemmeno a chi è nel nostro campo. Vogliamo dare una fortissima scossa, è il momento di fare pulizia e tabula rasa. Dobbiamo estirpare la cattiva politica. Rinunciamo al nostro ruolo di governo in Regione Puglia, lasciamo i nostri posti in giunta, rimettiamo tutte le deleghe. Rinunciamo agli incarichi pur di cambiare”.
Lo strappo non è sanabile. Come anticipato, lo scenario tra Pd e 5 stelle era già da Guerra dei Roses. Ma dopo gli ultimi arresti dei fratelli Pisicchio era inutile nascondere la testa sotto la sabbia. Così Conte ha voluto tracciare quel confine di demarcazione che era nel Dna del Movimento quando è nato, aprire quella scatoletta di tonno piena zeppa di corruzione e malaffare. E quale migliore occasione plateale se non lo strappo nella giunta Emiliano? Così è stato. “Ci poniamo fuori dal perimetro di maggioranza, ma lavoriamo sul protocollo e il patto di legalità”, ha sottolineato l’ex premier.
Il Movimento 5 stelle è nella maggioranza che sostiene il presidente della Regione, Michele Emiliano, ed è nella giunta regionale con una sua rappresentante, Rosa Barone, assessora al Welfare, e con una consigliera che ha la delega alla Cultura, Grazia di Bari. Mentre Cristian Casili è vicepresidente del Consiglio regionale. Quanto alle comunali di Bari dove il M5S ha deciso di far saltare le primarie previste il 7 aprile, Conte sgombra il campo da chi avesse ancora un piccolo dubbio.
L’appoggio pentastellato è per Michele Laforgia senza se e senza ma. “A Bari abbiamo un candidato sindaco – dice – che abbiamo proposto noi, prima era portato avanti dalle civiche e da Sinistra Italiana. Una persona stimabilissima che ha dimostrato di portare avanti un progetto per la città – insiste Conte – sarebbe una follia abbandonare una candidatura del genere”. Ecco che allora l’unica via d’uscita è questa: “Rinunciamo ai nostri posti in giunta regionale e lasciamo tutte le deleghe e i ruoli di governo”, esordisce Conte, parlando in conferenza stampa nella sede del Consiglio regionale della Puglia. “Chiudere gli occhi per la nostra storia non sarebbe possibile”. La notizia era trapelata già prima dell’inizio della conferenza stampa.
Insomma, niente sconti neppure a chi era nel tanto amato campo largo che ha dato frutti prosperosi in Sardegna con il trionfo della governatrice Alessandra Todde ma che da allora, passo dopo passo, è caduto sotto i colpi del destino politico. Game over per il campo largo in Puglia, ma anche altrove. Dopo giorni di tensioni, accuse, ripicche e continui scandali giudiziari il Movimento 5 Stelle ha deciso di uscire dalla giunta Emiliano e ora non si può tornare indietro. Non si può e non si vuole.