Libri – Cimiteri militari della Grande Guerra, un patrimonio da conoscere e da salvare

Il nuovo volume edito dalla SAP censisce i cimiteri nell’area Pasubio-Cimone e Altopiano dei Sette Comuni: testimonianze che rischiano di essere cancellate e dimenticate.

Vicenza – In occasione della Giornata nazionale del Paesaggio che si celebrerà il prossimo 14 marzo, istituita con l’obiettivo di contribuire a “promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e a sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati, attraverso specifiche attività da compiersi sull’intero territorio nazionale mediante il concorso e la collaborazione delle Amministrazioni e delle Istituzioni, pubbliche e private“, la Soprintendenza ABAP di Verona, Rovigo e Vicenza – in collaborazione con la Provincia di Vicenza, il Museo Storico Italiano della Guerra e il Palladio Museum -, presenterà il 21 marzo alle ore 17 presso il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza il libro “Cimiteri militari della Grande Guerra. Sepolture nell’area Pasubio-Cimone e Altopiano dei Sette Comuni”.

Cimitero militare inglese della Valle dei Magnaboschi.

La Prima Guerra Mondiale (1914-1918) è un tassello fondamentale e una cicatrice profonda della storia nazionale, ma soprattutto della storia di questi luoghi che l’hanno vissuta in modo più intenso. Nel dopoguerra tutti gli Stati coinvolti dovettero affrontare il problema di dare rapidamente sepoltura ai tanti morti sul campo di battaglia o a seguito di ferite o malattie e iniziò una grande operazione di risanamento del territorio da ordigni inesplosi, materiali vari e operazioni di recupero delle salme dei caduti.
Nell’immediato, i deceduti sul fronte di combattimento in prossimità della linea del fuoco furono sepolti nei cimiteri civili già esistenti nelle zone vicine, dove possibile, o in cimiteri improvvisati nei pressi dei forti o degli ospedali da campo, identificati come cimiteri di guerra. Quelli che morivano negli ospedali delle retrovie trovavano generalmente posto nei cimiteri del villaggio più vicino, talvolta in spazi appositamente recintati.

Tombe nei pressi dell’Ortigara in foto d’epoca

In seguito si è sentita la necessità di fornire una degna sepoltura ai soldati, così nel 1920, con decreto del Ministero della Guerra, è stato istituito l’Ufficio centrale per la cura e per le onoranze dei Caduti in guerra. Negli anni successivi i caduti sepolti nei temporanei cimiteri di guerra vennero raccolti e trasportati in aree cimiteriali più adatte alla vista e adiacenti ai centri abitati, identificati come cimiteri militari. Nel 1931 fu promulgata la legge di “Sistemazione definitiva delle salme dei Caduti in guerra” che aboliva i cimiteri di guerra e militari perché, per vari motivi, non offrivano la possibilità di una sistemazione sicura e adeguata alle salme dei soldati. Questa legge portò al definitivo trasferimento dei resti in luoghi più idonei per la commemorazione e di conseguenza, intorno agli anni ’30, si iniziarono a costruire i sacrari militari.

Le testimonianze materiali della guerra nell’Altopiano dei Sette Comuni sono numerose e di natura molto diversificata, le più eclatanti delle quali possono essere visitate percorrendo l’Alta Via della Grande Guerra, un itinerario di circa 200 km che collega da ovest a est i quattro sacrari militari (Pasubio, Tonezza del Cimone, Asiago, Monte Grappa) simbolo della Provincia di Vicenza.

L’Alta Via della Grande Guerra collega i quattro grandi sacrari militari del Vicentino. Tutte le info qui: avgg.provincia.vicenza.it

Ma accanto ai resti impressionanti e di grande impatto visivo oltre che emotivo, quali le strutture difensive dei forti che potevano contenere anche centinaia di uomini, si trovano, sparse, le labili tracce delle trincee scavate e anche quelle, forse ancora più labili, dei luoghi di sepoltura dei soldati: testimonianze a cui la Soprintendenza aveva dedicato nel 2021 un agile volume – “Cimiteri militari della Prima guerra mondiale nell’Altopiano dei sette comuni. Ricognizione e censimento” – liberamente scaricabile QUI.

La copertina del libro edito dalla Soprintendenza nel 2021, in Open Access

Il nuovo libro, edito dalla casa editrice SAP archeologica e curato da Giulia Campanini, Silvia Dandria e Paola Salzani, raccoglie una schedatura aggiornata dei cimiteri di prima e seconda sepoltura nell’area Pasubio-Cimone e Altopiano dei Sette Comuni, frutto di ricerche d’archivio seguite da ricognizioni e documentazione sul campo. Il suo scopo è quello di costituire uno strumento utile alla conservazione e valorizzazione di queste particolari testimonianze della Grande Guerra che sono disseminate nel paesaggio, ma al contempo sono così fragili che rischiano di essere cancellate e dimenticate.

La copertina del volume appena pubblicato dalla SAP

Il catalogo dei siti è arricchito da alcuni contributi di inquadramento storico e di approfondimento che declinano in modo diverso il tema della memoria della Grande Guerra: la ricostruzione della memoria oggi, il restauro conservativo dei cimiteri militari, l’importanza e la ricchezza della documentazione d’archivio e infine la possibilità di sviluppare in futuro progetti di archeologia del conflitto sul campo.

Rubrica a cura di Elena Percivaldi

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