Coltivazione, trasformazione e commercio della cannabis terapeutica potrebbero garantire 10mila posti di lavoro, secondo la stima di Coldiretti. Mentre Federfarma lamenta una carenza cronica di cannabis nelle farmacie con approvvigionamenti insufficienti a far fronte alle richieste. Sarebbe una grande batosta soprattutto per la criminalità organizzata.
Roma – Ci sono periodi storici in cui l’informazione è così concentrata su un argomento che tralascia le altre notizie, che pur ci sono, venendo meno alla propria ratio, ovvero raccontare i fatti come essi accadono. Nell’ultimo biennio giornali e tv sono stati dominati h/24 dalla pandemia e le sue conseguenze. I virologi sono assurti al ruolo di star televisive a tutte le ore. Oggi, a primeggiare, è la guerra in Ucraina, con gli esperti di geopolitica al posto dei virologi. E le altre notizie che fine fanno? E’ come se non fossero accadute. Non se ne parla, non esistono.
Ad esempio, nell’ottobre scorso, è stata coperta dall’oblio assoluto la notizia relativa alla legalizzazione, in Lussemburgo, dell’uso della cannabis a scopo ricreativo per contrastare il traffico illegale e lo spaccio clandestino. E’ la prima volta che un Paese europeo depenalizza la marijuana permettendone la produzione ed il consumo. Una decisione che muterà l’approccio all’uso ricreativo delle droghe.
I cittadini maggiorenni, infatti, potranno possedere e coltivare fino a quattro piantine di cannabis per uso individuale. Inoltre sarà autorizzato il commercio di semi senza limiti sulla quantità o i livelli di THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), il principio attivo psicotropo contenuto nella cannabis. In seguito alla decisione assunta dal Governo lussemburghese, i semi potranno essere reperiti nei negozi, importati o comprati online. Lo scopo è la possibilità di favorire in futuro anche la produzione domestica di semi per usi commerciali.
Nel programma della legge è prevista anche l’istituzione di una catena di produzione nazionale con relativa distribuzione statale. La pandemia, tuttavia, ha fatto accantonare questi provvedimenti. L’idea base è di utilizzare i ricavi per il finanziamento di campagne per la prevenzione, educazione e lotta alle dipendenze. Il Ministero della Giustizia ha informato i propri cittadini sulla ratio del provvedimento. Si tratta, in realtà, solo di un primo passo per una manovra legislativa più a vasto raggio.
E’ la consapevolezza, da parte del Governo, che la lotta agli stupefacenti sia sostanzialmente fallita. Com’è noto le droghe rappresentano un grosso problema non solo per il Lussemburgo, ma per la maggior parte dei Paesi e la compravendita di cannabis alimenta il traffico illegale.
L’intento del provvedimento legislativo è proprio quello di “sottrarre il consumatore ad una catena di produzione, distribuzione e vendita a condizioni di povertà, disagio e sfruttamento“. Ma non sarà un mercato a cielo aperto. Sarà vietato il trasporto ed il consumo di cannabis o prodotti similari in pubblico, come anche lo spaccio o la cessione di droga senza scambio di denaro.
Il primo Paese che ha aperto la strada in questa direzione è stato, nel 2013, l’Uruguay. La cannabis è legale, dal 2018 anche in Canada e in 11 Stati degli USA. Invece, al contrario di ciò che si pensa, nei Paesi Bassi, l’uso, il possesso ed il commercio di cannabis a fini ricreativi è tecnicamente illegale, mentre esiste una politica di vasta tolleranza da parte delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine.
L’ONU, recentemente, ha fatto un’apertura storica in favore della cannabis a scopo medico. Abolendola, infatti, dalla lista dei narcotici ne ha di fatto autorizzato la legalizzazione in molti Stati. E in Italia? Come al solito stiamo in “retroguardia”. Nel febbraio scorso sono stati bocciati dalla Consulta sia il referendum sul fine vita che quello sulla depenalizzazione della cannabis. Anche se sono stati pubblicati i bandi per la coltivazione di cannabis terapeutica ad uso medico da parte di aziende pubbliche e private, allo scopo di raggiungere l’autosufficienza.
Coltivazione, trasformazione e commercio della cannabis terapeutica potrebbero garantire 10mila posti di lavoro, secondo la stima di Coldiretti. Mentre Federfarma (Federazione delle farmacie convenzionate col Servizio Sanitario Nazionale) lamenta una carenza cronica di cannabis nelle farmacie, con approvvigionamenti insufficienti a far fronte alle richieste.