Regole, altre regole ed imposizioni mentre l'Italia cala le braghe alla disoccupazione e al disagio sociale. Quando finirà la cassa integrazione come faranno migliaia di famiglie a sopravvivere? Qualcuno ci sta pensando?
Roma – Si è arrivati ad un punto tale che la nostra vita sociale è scandita dalle varie fasi che il governo impartisce, per regolare attività ed imporre comportamenti. Chissà se mai sarà scandita la “fase ultima” di congedo e saluto dell’emergenza Covid-19. Tutti vogliamo muoverci e regolarci autonomamente senza alcuna restrizione, ma questo al momento non sarà possibile. Nemmeno in tempi brevi. Non disperiamo, però. Arriverà, prima o poi, l’atteso momento. Intanto viene servita calda, calda la “Fase 3” ed è di tutto rispetto.
Infatti il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm che autorizza la ripresa di ulteriori attività a decorrere dal 15 Giugno sino al 14 Luglio. La Gazzetta Ufficiale ha già pubblicato il decreto con le nuove regole per la Fase 3 dell’emergenza virale. Nel dettaglio le norme sono quelle un po’ note a tutti perchè abbondantemente anticipate: i soggetti con febbre superiore ai 37,5 gradi devono rimanere a casa; i parchi e le aree giochi sono aperti a tutti, anche ai minori della fascia 0-3 anni. Va mantenuta, sempre, la distanza di almeno un metro ed è vietato l’assembramento; riaprono i centri estivi per i minori e l’attività sportiva è consentita con la distanza di almeno due metri; le competizione sportive di interesse nazionale, invece, si svolgono a porte chiuse. Possono riaprire le palestre, piscine, circoli sportivi, rispettando le regole del distanziamento; per gli sport di contatto, non di interesse nazionale, bisognerà attendere il 25 giugno.
Riaprono, però, cinema, teatri e concerti con l’obbligo di mascherina e distanziamento. Il numero massimo dovrà essere di mille spettatori per gli spettacoli all’aperto e di 200 in luoghi chiusi.
L’accesso nei luoghi di culto e le funzioni religiose avvengono nel rispetto dei protocolli siglati con le comunità religiose, così come i musei sono aperti nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Sono sospese le scuole e le università di ogni ordine e grado, eccetto gli esami di maturità. Rimangono, pertanto, la didattica e gli esami universitari a distanza.
Nelle carceri i casi sintomatici, dei nuovi ingressi, devono essere posti in isolamento rispetto agli altri detenuti, onde evitare contagi ed ulteriori epidemie intramurarie. Inoltre il commercio al dettaglio è consentito con il distanziamento e il rispetto dei protocolli, così come le attività dei servizi di ristorazione (bar, ristoranti, pub, gelaterie, pasticcerie, mense) sono consentite con l’ok delle regioni.
Le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo, così come le attività di centri benessere, centri termali, culturali e centri sociali sono consentite ma a condizione che Regioni e Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità di tali attività con l’andamento della curva epidemiologica. Riprendono gli spettacoli aperti al pubblico, le sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e altri spazi anche all’aperto, ma con alcune cautele/precauzioni. Restano invece sospese tutte le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche, locali assimilati sia all’aperto che al chiuso.
Restano sospese fino al 14 luglio 2020 le fiere e congressi, mentre i corsi professionali potranno essere svolti con la presenza dei corsisti (non solo online).
In materia di spostamenti da e per l’estero è aumentato a 120 ore (5 giorni) il periodo massimo di permanenza senza obbligo di quarantena domiciliare per chi fa ingresso nel territorio nazionale per ragioni di lavoro, così come per il personale di imprese o enti aventi sede legale o secondaria in Italia che va all’estero per comprovate ragioni lavorative. Rimangono sospesi i servizi da crociera delle navi battenti bandiera italiana.
A partire dal 12 giugno, riprendono invece gli eventi e le competizioni sportive a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza del pubblico nel rispetto dei protocolli di sicurezza emanati dalle rispettive Federazioni sportive al fine di prevenire le occasioni di contagio. Così a decorrere dal 25 giugno 2020 è consentito lo svolgimento anche degli sport di contatto nelle Regioni e Province Autonome che, d’intesa con il Ministero della Salute e dell’Autorità di Governo delegata in materia di sport, abbiano preventivamente accertato la compatibilità delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei rispettivi territori. Tutto soggetto a verifica e sempre che non siano aumentati i contagi in maniera preoccupante.
Nessun allarme sociale però è chiaro che bisogna monitorare la situazione. Sono possibili infatti passi indietro qualora il virus dovesse tornare alla ribalta e alzare il tiro, cosa che speriamo non avvenga mai. Per il resto se il Governo non manterrà quelle che sino ad oggi sono rimaste promesse, le urne saranno tappa obbligata affinchè siano gli italiani a scegliere di che morte crepare. Covid a parte.