Leone XIV conquista i potenti del mondo, soltanto la “sua” America storce il naso

Trump si congratula con il primo Papa americano, ma la destra Usa teme la continuità con Francesco. Italia e Europa plaudono al Pontefice “della pace e del dialogo”.

Roma – Primo Pontefice nordamericano nella storia della Chiesa, Leone XIV ha debuttato con un discorso dalla Loggia delle Benedizioni incentrato sulla pace e il dialogo, temi che hanno trovato eco immediata tra i leader mondiali. In un contesto globale segnato da conflitti e polarizzazioni, le sue parole hanno acceso speranze, ma anche riflessioni strategiche, tra i governanti.

A partire dagli Usa targati Trump, dove l’elezione di un Papa americano ha sì generato entusiasmo, ma anche letture contrastanti. L’ex presidente Donald Trump, tra i primi a congratularsi, ha definito l’evento “un onore” e ha espresso il desiderio di incontrare Leone XIV, nonostante i media americani, abbiano sottolineino che Prevost “non è amico di Trump” per le sue posizioni progressiste su migranti e ambiente. Il governatore dell’Illinois JB Pritzker ha celebrato il “momento storico” di un Papa di Chicago, auspicando “compassione e unità”. Il senatore JD Vance ha assicurato che “i cattolici americani pregheranno per il suo lavoro”.
Tuttavia, la Chiesa cattolica statunitense, polarizzata tra conservatori e progressisti, guarda a Leone XIV con aspettative divergenti. I media conservatori temono una continuità con l’agenda sinodale di Francesco, mentre i liberal ne esaltano la vicinanza ai temi sociali. La scelta del nome Leone XIV, in omaggio a Leone XIII e alla sua dottrina sociale, è stata letta come un segnale di impegno per i diritti dei lavoratori e dei poveri, un messaggio che potrebbe sfidare le élite politiche repubblicane.

Trump e il nuovo Papa americano: “Un onore”

Trasversale il gradimento per il nuovo pontefice in Italia, dove l’elezione di Papa Leone XIV è stata accolta con un’unità rara nel panorama politico. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio ufficiale, ha definito la pace evocata da Leone XIV “la speranza dell’umanità intera”. Il Presidente ha assicurato l’impegno dell’Italia a rafforzare i rapporti con la Santa Sede per promuovere “una visione del mondo fondata sulla dignità e la libertà”. La premier Giorgia Meloni ha inviato una lettera al Pontefice, esprimendo “felicitazioni personali e del Governo italiano” e sottolineando il “disperato bisogno di pace” invocato da Leone XIV. “Gli italiani guarderanno a Lei come guida e punto di riferimento”, ha scritto Meloni. Tra i leader di governo, il vicepremier Matteo Salvini e il ministro degli Esteri Antonio Tajani si sono affrettati a esprimere vicinanza al Pontefice. Salvini ha lodato il richiamo alla “fraternità”, mentre Tajani ha sottolineato la “continuità con Papa Francesco” nel promuovere il dialogo interreligioso.

L’opposizione non è stata da meno. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha elogiato le prime parole di Leone XIV, definite “un invito accorato a costruire ponti attraverso il dialogo”. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha evidenziato l’urgenza di un pontificato che “dia voce ai senza voce”, auspicando un’azione decisa su temi come la giustizia sociale e l’ambiente.

Mattarella: “La pace evocata dal Papa è la speranza dell’umanità intera”

In Europa, le reazioni si sono concentrate sul potenziale di Leone XIV come mediatore in un continente segnato da tensioni, dall’Ucraina alla crisi migratoria. Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito l’elezione “un momento storico per la Chiesa e i suoi fedeli”, augurando un pontificato di “pace e speranza”. Il premier britannico Keir Starmer ha parlato di un “momento di gioia per i cattolici”, sottolineando il significato globale di un Papa americano. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha auspicato che il pontificato sia “un faro di speranza”, mentre Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, ha invocato “saggezza e forza” per costruire “unità e pace”.

In Spagna, il premier Pedro Sánchez ha espresso il desiderio che Leone XIV rafforzi “il dialogo e la difesa dei diritti umani”. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha lodato il Pontefice come fonte di “speranza e orientamento” per milioni di credenti, mentre l’ungherese Viktor Orbán ha parlato di “una nuova speranza” per l’Europa cristiana. L’Alta rappresentante UE per la politica estera Kaja Kallas ha definito il ruolo di Leone XIV “unico nella diplomazia globale”, essenziale per promuovere comprensione tra nazioni e culture. Queste reazioni, pur diverse nei toni, convergono sull’aspettativa che il Papa americano possa esercitare un’influenza moderatrice in un’Europa frammentata.

Nel contesto mediorientale, l’elezione ha assunto un forte valore simbolico. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo le critiche per il ritardo nelle condoglianze per Papa Francesco, ha augurato a Leone XIV di promuovere “speranza e riconciliazione tra le fedi”. Il presidente Isaac Herzog ha espresso il desiderio di “rafforzare le relazioni tra Israele e la Santa Sede”, evocando la liberazione degli ostaggi a Gaza e la pace regionale. Entrambi i leader vedono nel Papa un possibile mediatore in una regione lacerata.

In Ucraina, Volodymyr Zelensky ha lodato la “posizione coerente della Santa Sede” nel condannare l’aggressione russa, auspicando “un ulteriore sostegno morale e spirituale” per una pace duratura. Al contrario, Vladimir Putin ha inviato un messaggio di congratulazioni, esprimendo fiducia in un “dialogo costruttivo” tra Russia e Vaticano, un’apertura che riflette il delicato equilibrio diplomatico della Santa Sede. Il presidente serbo Aleksandar Vucic, da Mosca, ha anticipato una “buona collaborazione” con Leone XIV, mentre il Patriarca Epifanio I della Chiesa ortodossa ucraina ha salutato il Papa come un “testimone del Vangelo” per la pace globale.

In America Latina, l’elezione di un Papa che ha vissuto in Perù come vescovo di Chiclayo è stata accolta con entusiasmo. Il presidente colombiano Gustavo Petro ha colto la “vocazione missionaria” di Leone XIV, sperando in un pontificato attento ai poveri e all’ambiente. In Africa, il presidente keniota William Ruto ha invocato un papato che “sollevi i poveri e dia voce ai senza voce”, un’aspettativa condivisa da molte comunità cattoliche del continente.

L’elezione di Leone XIV, come primo Papa americano, introduce una nuova dinamica geopolitica. La sua esperienza internazionale, unita alla continuità con le riforme di Francesco, lo rende una figura capace di dialogare con il Nord e il Sud del mondo. Tuttavia, la sua opposizione alle politiche di Trump e il richiamo alla costruzione di “ponti” potrebbero generare tensioni con governi nazionalisti.
Le reazioni globali, da Roma a Gerusalemme, da Kiev a Washington, riflettono un mondo che guarda al Vaticano non solo come centro spirituale, ma come attore diplomatico. Leone XIV, con il suo invito alla pace, si trova a guidare una Chiesa universale in un’epoca di divisioni, con la sfida di tradurre le sue parole in azioni concrete.

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