Le voci dell’aldilà: realtà o malattia mentale?

La genesi del fenomeno definito allucinazione uditiva, potrebbe essere una sensibilità cognitiva accentuata ed una predisposizione alle esperienze sonore. L’aspetto che più è stato oggetto di indagine riguarda la comprensione delle motivazione per cui alcune persone che subiscono allucinazioni uditive vivono un’esperienza spiritualistica dunque positiva.

Roma – Le voci dall’aldilà: realtà, mistero o schizofrenia? La vita è strana. Quante volte ce lo siamo sentiti ripetere per definire situazioni inaspettate, a cui la logica e la ragione non sanno offrire una risposta efficace! Poi ci sono quelle situazioni in cui si dice che alcune persone hanno un sesto senso.

Forse un intuito particolare, attraverso il quale riescono a prevedere come andranno a finire certe storie e/o situazioni. Per non parlare di coloro che affermano di avere un particolare rapporto coi defunti, di cui sentono le voci.

La metafonia è un fenomeno frequente

Una situazione di questo tipo ha meritato l’attenzione di un gruppo di ricercatori, che si sono posti l’obiettivo di comprendere i meccanismi che provocano questa capacità. La comunità scientifica ha mostrato molto interesse verso chi riesce ad avvertire uno stimolo uditivo senza alcun input dall’esterno. Non è solo la patologia che stuzzica la curiosità degli studiosi, ma anche l’aspetto antropologico e religioso.

Dal punto di vista scientifico la genesi del fenomeno definito: allucinazione uditiva, potrebbe essere una sensibilità cognitiva accentuata ed una predisposizione alle esperienze sonore. L’aspetto che più è stato oggetto di indagine riguarda la comprensione delle motivazione per cui alcune persone che subiscono allucinazioni uditive vivono un’esperienza spiritualistica e dunque positiva.

Mentre altre ne vivono una angosciante ovvero negativa con l’aggiunta della diagnosi di disturbo mentale. La ricerca è stata riconosciuta come una solida base per lo studio di molti disturbi psichici, come la schizofrenia. Un gruppo di psicologi dell’Università del Regno Unito, Durham University per compiere lo studio hanno interpellato 65 chiaroveggenti e chiaro udenti (coloro che sono dotati della capacità di ricevere un messaggio vocale dal mondo dei defunti) dell’Associazione Spiritualisti del Regno Unito e 143 cittadini comuni. I ricercatori volevano capire le differenziazioni dei due gruppi. Dai dati è apparso un fatto facilmente prevedibile.

Gli spiritualisti rispetto alle proprie allucinazioni uditive forniscono reazioni più positive e accoglienti. Quasi la metà ha affermato di percepire le voci quanto meno una volta al giorno. E’ una manifestazione di una gran facilità nel vivere in sintonia col mondo e le persone che li circondano. Mentre la popolazione comune, pur avendo vissuto negli stessi contesti e percepito gli identici stimoli, resta immune da qualunque tipo di allucinazione uditiva o visiva.

Gli studiosi sono giunti a queste conclusioni: alcuni soggetti pensano di sentire le voci dei defunti, perché utilizzano una concezione più spirituale e più aderente al proprio bagaglio culturale. Questo approccio innesca un processo da cui scaturiscono condizioni favorevoli e propositive nella valutazione delle proprie allucinazioni uditive.

Se attraverso studi di questo genere, si possano avere più elementi a disposizione nella comprensione e cura di un grave disturbo mentale come la schizofrenia, non possono che essere visti con favore, soprattutto da convive in casa con pazienti di questo tipo. Per il resto c’è da augurarsi che chi subisce un’allucinazione uditiva e sia anche spiritualista, possa ascoltare qualche presagio positivo per noi comuni mortali. Ne abbiamo tutti un gran bisogno!

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa