Le opposizioni contro il Ponte sullo Stretto: “Meloni chiuda fiction orrenda”

M5S e Europa Verde all’attacco: “Abbiamo già buttato due miliardi abbondanti solo per far propagandare la filippica a Salvini”.

Roma – Il deputato M5S Agostino Santillo va all’attacco del governo e del ministro Matteo Salvini sulla questione del Ponte sullo Stretto di Messina. “Nel libro delle fiabe di Salvini, – afferma – i cantieri del ponte sullo Stretto dovevano aprire prima entro il mese di settembre 2024, poi entro quello di dicembre: la notte di Capodanno, il ministro si è dovuto risvegliare dal sogno, speriamo non troppo sudato. Così è partito un altro filone di favole, quello dell’ok del Cipess. Prima doveva arrivare entro fine gennaio, ma niente. Poi si è detto che arriverà entro fine febbraio, ma sappiamo benissimo che non sarà così”.

“La farsa qui supera ogni immaginazione: il ponte sullo Stretto non solo non ha un progetto esecutivo, – prosegue il deputato M5S – ma non ha nemmeno la firma del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin sul documento della commissione Via-Vas. E la spiegazione è presto detta: sulle 62 prescrizioni su aspetti di assoluto rilievo ambientale, geologico, geofisico, idrico e soprattutto economico, il governo e la ‘Stretto di Messina Spa’ non riescono a venirne a capo. Abbiamo già buttato due miliardi abbondanti solo per far propagandare la filippica a Salvini e senza mettere in moto nemmeno un escavatore. Tutto questo mentre nel paese i treni viaggiano con ritardi drammatici. Meloni chiuda questa fiction orrenda: quando è troppo è troppo”, conclude Santillo. 

Ed è ancora scontro in Parlamento su ponte e procedure seguite per l’attivazione della procedura di valutazione d’incidenza di livello III sul progetto definitivo. Ancora un botta e risposta tra Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce nazionale di Europa Verde e il ministero all’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Bonelli chiedeva di sapere come il ministero intenda procedere rispetto “all’acclarata perdita di alcuni habitat prioritari per i quali ci sono precise disposizioni europee la cui inosservanza comporta una procedura di infrazione con pesanti sanzioni a carico dello Stato. Il tutto in assenza di valutazioni alternative di progetto“.

“La procedura invocata dal Governo è illegittima e contraria alle vigenti e vincolanti norme europee e nazionali – spiega Bonelli – È davvero singolare che il sottosegretario parli di una valutazione comparativa risalente al 1999, all’epoca del progetto preliminare, o di una valutazione fatta nell’ambito dell’analisi costi benefici, che con la valutazione ambientale non c’entra assolutamente nulla. Peraltro ogni valutazione di alternativa tecnica è stata esplicitamente esclusa da parte della Società Stretto di Messina nell’analisi del progetto soggetto alla procedura di VIA, pur essendo tali alternative esplicitamente descritte nel documento del 30 aprile 2021 del Ministero delle Infrastrutture denominato ‘La valutazione di soluzioni alternative per il sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina’”.

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