La direzione come allora, ricorda l’amico Giacomo, è il sogno degli Stati Uniti d’Europa. I camperisti allora avevano apprezzato molto.
Roma – La corsa elettorale per le europee di Matteo Renzi riparte in camper. Un’avventura non nuova al leader di Italia Viva. Nella sua e-news, ricordando tra gli altri l’appuntamento del prossimo 8 maggio al Teatro dal Verme, a Milano, ricorda che è lì che “dodici anni fa arrivai col camper in una tappa per noi decisiva del nostro giro nelle primarie. Oggi ripartiamo da lì con lo stesso entusiasmo di allora e con un camper (nuovo). Vorrei che fossimo in tanti. Vorrei che al dal Verme fosse chiaro che questa non è la mia campagna elettorale, questa è la nostra sfida”.
Renzi sui social nei giorni scorsi ha raccontato che un suo amico, tal Giacomo, gli ha ricordato che alla partenza del viaggio in “camper nel 2012, a Verona, parlai di Stati Uniti d’Europa. Dodici anni dopo non ho cambiato idea. Siamo gli unici a proporre un sogno politico e non un’ambizione personale. Si parte. Direzione Stati Uniti d’Europa”. Insomma, il camper resta l’icona delle avventure politiche del leader di Italia Viva che ora attraversa questo nuovo sogno con Emma Bonino e Più Europa. Una sorta di megafono elettorale che corre tra le strade e le piazze d’Italia che è quasi un amarcord della vecchia politica alle prese con la propaganda fonica. E gira in camper, come il Matteo Renzi del 2012 per le primarie del Pd. L’associazione Produttori di caravan e camper’, allora aveva indetto un sondaggio tra gli amanti del turismo en plein air.
Più di Beppe Grillo, più di Pippo Baudo, più dell’attore Enrico Brignano e perfino della cantante Gianna Nannini. L’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi aveva fatto il record di consensi tra i camperisti di tutta Italia, che dopo il suo tour per le primarie, tra tanti personaggi famosi, compreso il leader del Movimento cinque stelle che del camper ha fatto il suo simbolo, lo avevano scelto come testimonial delle vacanze “en plein air” e della valorizzazione del camper style. L’ex rottamatore del Pd che per mesi era stato l’incubo di Pier Luigi Bersani girando l’Italia a bordo del suo camper, era uscito sconfitto dalle primarie del partito, ma con il suo tour a quattro ruote aveva fatto breccia nel cuore degli appassionati di caravan e turismo itinerante. Superando nella classifica altri vip che avevano scelto il mezzo per muoversi tra tour elettorali e tournée, come per l’appunto Beppe Grillo.
Una nota dell’associazione ha chiarito che i votanti allora avevano dato la maggior parte delle preferenze all’ex sindaco di Firenze perché hanno apprezzato la scelta di utilizzare due camper per le primarie, girando l’Italia in libertà e facilità senza rinunciare al comfort. Significativo poi il fatto che alla fine del tour i camper siano stati venduti e il ricavato della vendita sia stato devoluto alla Fondazione Tommasino Bacciotti che collabora con il reparto neurologico dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
Il camper, “Così, per ascoltare le proposte e le per l’Italia”, Matteo Renzi arrivava già con il suo bolide. “Parleremo di quanto sia straordinaria l’Italia, e di come fare per trasformarla. Innovazione, meritocrazia, come ricostruire l’Italia assieme”. E oggi tutto è proiettato all’Europa. “Ma noi non siamo quelli della comodità. Sono quindici anni – dice oggi l’ex sindaco di Firenze e leader di Iv – che a ogni bivio rischiamo e rilanciamo. Una volta ci è andata male, al referendum. Altre volte ci è andata bene. Ma abbiamo messo sempre il coraggio prima della comodità”, aggiunge.
“Io mi gioco molto. Ma lo faccio perché credo che siamo gli unici a portare la politica in questa campagna
elettorale. Guardate che i leader che si candidano per non andare a Strasburgo dimostrano di non aver capito nulla di che cosa sia l’Europa. Se noi non andiamo in Europa, in Europa faranno senza di noi. Sulla salute, sull’ambiente, sulle infrastrutture, sull’educazione, sul sociale. L’idea di considerare le elezioni Europee solo un sondaggio italiano come fanno Schlein, Tajani e ovviamente Meloni fa male alla credibilità della politica italiana. Noi di Stati Uniti d’Europa siamo diversi da loro”, conclude Renzi.
Oggi il leader di Iv ha all’orizzonte l’obiettivo degli Stati Uniti d’Europa e fa una previsione: “Se siamo bravi facciamo il botto. Ho l’impressione che se in campagna elettorale siamo bravi a stare sul punto, cioè una proposta che è il contrario di quella di Salvini che dice “Meno Europa”, noi incroceremo nelle ultime
settimane un voto d’opinione di gente che ha la testa sulle spalle e che vuole votare per l’Europa e non per i sondaggi. Con noi a Bruxelles deve tornare la politica. Ma con gli Stati Uniti d’Europa sulla scheda deve soprattutto tornare il sogno tra le nuove generazioni. Loro chiedono il voto per Giorgia, per Elly, per il ricordo di Berlusconi. Noi chiediamo il voto per un progetto politico”, conclude. Sempre con un camper.