Larimar, un suicidio con troppe ombre: il video, le foto e un “falso” biglietto d’addio

La frase scritta al fidanzato non sarebbe di suo pugno. Resta in piedi la pista del revenge porn, ma crescono i dubbi sulla posizione del corpo della quindicenne, trovata legata dalla testa ai piedi. Ha fatto tutto da sola?

PIAZZA ARMERINA (Enna) – Gesto estremo o vittima di revenge porn e bullismo? Ci sono ancora diversi aspetti che non quadrano sulla morte di Larimar Annaloro, 15 anni, la studentessa liceale di Piazza Armerina, nell’Ennese, rinvenuta impiccata ad un albero del giardino di fronte casa, in contrada Malcristiano, nel pomeriggio dello scorso 5 novembre. La Procura minorile di Enna, sulle prime, aveva optato per l’ipotesi del suicidio ma alcuni particolari hanno fatto vacillare questa supposizione. Da indiscrezioni piuttosto concrete sembra che i genitori della ragazzina, figlia di un siciliano piazzese e di Johary Annaloro, di origini brasiliane, lo scorso 5 novembre, intorno a mezzogiorno, abbiano ricevuto una telefonata dall’istituto scolastico che frequentava la figlia, primogenita di tre fratelli, da un anno circa dopo il trasferimento della famiglia da Besozzo, in provincia di Varese.

La bella liceale ritrovata dai genitori impiccata ad un albero

Dalla segreteria avrebbero annunciato:” Vostra figlia si sente male, venite a prenderla…”. …”. I genitori, papà Roberto e mamma Johary, correvano a scuola col fiato in gola:” Mi ha detto subito che non aveva vomitato — racconta mamma Johary — mi ha spiegato che se ne stava andando solo perché aveva avuto una discussione con alcune compagne. Non ha aggiunto altro: ”Poi, ti dico»”, mi ha riferito prima di accompagnarla a casa…”.

Larimar, detta Lari per gli amici, sarebbe rimasta sola in casa perché i genitori sarebbero usciti di nuovo per una commissione ma quando tornavano a casa, 45 minuti dopo l’uscita dal liceo, facevano la macabra scoperta. La ragazza pare pendesse da un albero ma con le ginocchia per terra e legata, con una corda da altalena, dalla testa ai piedi con doppi nodi. Se cosi fosse risulterebbe davvero difficile capire come abbia fatto la ragazzina a mettere in atto il suicidio in quella maniera quasi impossibile. L’inchiesta passava alla Procura dei Minori di Caltanissetta che ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti.

Ma che cosa sarebbe successo a scuola di cosi grave da scatenare, tanto per tornare all’ipotesi primaria, una reazione estrema da parte della ragazzina? Pare che durante la ricreazione una ragazza avrebbe affrontato Larimar, chi dice in maniera violenta, chi no:

La famiglia non ha riconosciuto la grafia di Lari dunque quel biglietto sarebbe falso?

” Quella studentessa contestava a Lari di avere avuto una storia col suo ex – aggiungono i compagni – e diceva di aver visto un video. Sono volate parole grosse e pure spintoni. Ma la cosa più drammatica è che poco dopo Larimar è stata accerchiata da altre ragazze, che l’hanno insultata. Lei era disperata ed è tornata in classe dicendo all’insegnante che si sentiva male…”.

Un’altra liceale smentisce questa versione dei fatti e parla di una Larimar solare, entusiasta e generosa. Nulla che potesse turbarla: vero o falso? Dietro questa vicenda però, e a parte i pettegolezzi, ci sarebbe molto di più. Spunterebbe infatti un video, come tanti ne girano a detta dei ragazzi del liceo, che ritrarrebbe qualcosa di compromettente:

La mamma di Lari non è convinta del suicidio della figlia e chiede giustizia. Foto Ansa

”Lei era una ragazza bravissima, inizialmente non aveva avuto alcun problemaracconta un altro compagno di scuola — poi un suo ex fidanzato aveva fatto girare un video. Ed era iniziato un tam tam in paese…Larimar la “ragazza facile”, Larimar “troppo allegra”, Larimar “che ruba i ragazzi alle altre”. In tanti a Piazza Armerina dovrebbero passarsi una mano sulla coscienza. Sa quanti video di ragazze girano a scuola? A un maschio è consentito di avere più storie. Anzi, è motivo di vanto. La ragazza, invece, viene considerata una poco di buono”.

In questa direzione, infatti, procedono gli investigatori che stanno ascoltando studenti e insegnanti per individuare il video, per accertare se è stato postato o meno sui social, su quali social e se può essere stato o no il movente della tragedia. Dunque Larimar aveva un fidanzatino che, nei giorni scorsi, si sarebbe presentato in polizia per consegnare un biglietto, a lui indirizzato e presumibilmente scritto dalla vittima, e poi consegnato ad un compagno di scuola prima che la Lari andasse incontro alla morte:” Ti amerò anche nella prossima vita. Lari”. La famiglia non ci sta: “Quella non è la scrittura di Larimar — dice la sorella Dioslary — non ho dubbi”.

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