Intelligenza artificiale

L’amore ai tempi dell’Intelligenza Artificiale: se Cupido ha perso il Wi-Fi

Ecco come l’IA sta trasformando le relazioni umane, tra distopie tecnologiche e la resilienza del cuore.

L’amore ai tempi dell’Intelligenza Artificiale (IA). E’ il titolo di un romanzo di fantascienza pubblicato nel 2023 a cura di Maurizio Landi e Roberto Lombardi. L’accattivante trama si svolge in un anonimo centro commerciale all’ombra del Vesuvio, dove grandi potenze si contendono il primato dell’intelligenza artificiale su un campo di Subbuteo, gioco da tavolo rispolverato dagli anni Settanta. Uno scontro tra uomini e un robot, tra il mondo trascendente degli algoritmi e le esperienze umane, ma i sentimenti finiscono per sparigliare i piani di ognuno, perché possono sfuggire al controllo totale e dominante della tecnologia. Il titolo è sembrato opportuno per parlare di relazioni amorose.

Molte analisi sulla trasformazione dei costumi hanno evidenziato come la società si sia “individualizzando”, intendendo che è calata la vita relazionale, infatti i single sono in aumento e i rapporti duraturi sono una rarità, ormai. I più pessimisti sono convinti che ci si frequenta di meno, si utilizza meno il tatto, inteso come senso e si comunica meno romanticismo.

Il contesto sentimentale si è attenuato e le relazioni si svolgono più online che offline. Che impatto ha sulla società di oggi?

Poi c’è anche chi descrive realtà distopiche in cui la procreazione non ha a che fare più coi legami sentimentali, ma ci si affida alla tecnologia e si rischia che si diventerà adulti senza aver fatto sesso. Ottima notizia, un modo per incentivare la denatalità e la sparizione dell’essere umano! In questo scenario l’amore non è cancellato, bensì si è trasformato e si indirizza verso beni immateriali e inanimati. Infatti, il contesto sentimentale si è attenuato e le relazioni si svolgono più online che offline, dove domina la fluidità per cui la possibilità di instaurare progetti nel lungo periodo è quasi nulla. In queste visioni apocalittiche, ci si chiede cosa prenderà il posto della scomparsa dell’amore. Qualcosa accadrà, comunque, la natura una soluzione la trova sempre.

Intelligenza  artificiale
Il 45% di coloro che l’hanno utilizzata hanno ritenuto che sia “molto utile”

Bisognerà vedere se, dopo secoli in cui il copione è stato, con le dovute differenze, più o meno sempre lo stesso, si è in grado di “riconoscere” il prodotto di una trasformazione così brutale! I meno trancianti e, quindi, più possibilisti, ritengono che l’essere umano nel corso della sua avventura sulla faccia della terra fino ad ora è stato sempre capace di adattarsi a qualunque tipo di cambiamento anche cruento. Certo ci saranno fasi di passaggio più o meno lunghe, ma sono sempre state utilizzate per prendere le giuste “contromisure” alle trasformazioni in divenire. Il sentimento non sarà cancellato, ma si trasformerà in qualcosa di diverso da come lo abbiamo conosciuto fino ai giorni nostri. Intanto c’è da registrare i dati su come gli italiani considerano l’IA, secondo un’indagine di Eumetra, una società di ricerche sociali e di mercato. Il 45% di coloro che l’hanno utilizzata hanno ritenuto che sia “molto utile”, salendo all’88% se si includono coloro che la considerano “abbastanza utile“.

Due italiani su tre non hanno un’opinione definita sugli effetti dell’IA, ma tra coloro che ne sono consapevoli, il 18% è attratto e curioso mentre il 16% è diffidente e preoccupato. Un aspetto controverso dell’IA sono i data center, che supportano l’infrastruttura informatica per l’addestramento e l’esecuzione dei modelli AI. Consumano, infatti, enormi quantità di energia elettrica. Questo consumo contribuisce significativamente alle emissioni di carbonio e all’uso delle risorse naturali, con gravi danni all’ambiente. Da questo punto di vista, l’intelligenza, naturale e artificiale sembrano concordi nel perpetrare gli stessi disastri. Povero uomo, sei senza speranza!

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