Intervista a Omeliko Mike, Presidente regionale della NUNAI Campania: “Combattiamo stereotipi e criminalità. Chiediamo più attenzione dalle istituzioni locali”.
Acerra – La National Union of Nigerian Associations in Italy (NUNAI) è il principale organismo di rappresentanza della comunità nigeriana in Italia. Fondata da diversi gruppi di nigeriani residenti nel nostro Paese, l’associazione è nata con l’obiettivo di tutelare i diritti e gli interessi dei cittadini nigeriani che vivono in Italia, favorendone l’integrazione tramite la legalità, il rispetto delle regole e la partecipazione civica. Uno degli obiettivi del NUNAI è quello di combattere gli stereotipi (negativi) che spesso colpiscono gli africani in generale e i nigeriani in particolare.
Dal punto di vista organizzativo, il NUNAI è strutturato con un Presidente nazionale (incarico attualmente ricoperto da Samson Iriakannu Hodge), con presidenti regionali che coordinano le attività nelle singole regioni e un sistema di delegazioni locali presenti nei principali comuni.
La NUNAI nasce all’inizio degli anni 2000, quando il numero dei cittadini nigeriani presenti in Italia cominciava a diventare piuttosto importante. Negli anni ’90, infatti, molti nigeriani erano arrivati in Italia a seguito di crisi politiche, economiche e sociali che avevano colpito la Nigeria (come la dittatura di Sani Abacha e il crollo del petrolio). Con la crescita della presenza dei nigeriani nel nostro Paese (soprattutto in regioni come Campania, Lazio, Sicilia, Emilia-Romagna, Lombardia), è nata l’esigenza di creare un’organizzazione unitaria. Nel corso degli anni, la NUNAI ha firmato protocolli d’intesa con alcuni comuni italiani, ha partecipato a progetti di integrazione ed è intervenuta pubblicamente ogni volta che episodi di cronaca rischiavano di gettare un’ombra sull’intera comunità nigeriana. Oggi NUNAI è considerata una delle più grandi e autorevoli associazioni africane in Italia ed è ufficialmente riconosciuta anche dagli organismi autoctoni.
Abbiamo intervistato il Presidente della Nigerian community in Campania region, Omeliko Mike, per capire quale sia la situazione odierna della comunità nigeriana in Campania.
Quale ruolo concreto svolge oggi il NUNAI nel promuovere l’integrazione della comunità nigeriana in Italia?
“Fino a poco tempo fa il peso della NUNAI non era molto forte. Sono soprattutto le associazioni locali a fare la differenza – spiega Mike – A livello nazionale l’associazione non è sempre chiara né trasparente, ma noi, a livello locale, lavoriamo per rappresentare una comunità fatta di lavoratori, studenti e professionisti onesti, che vivono nel pieno rispetto delle regole“.

In Campania si è parlato spesso di fenomeni legati alla criminalità che coinvolgono anche cittadini stranieri. Come giudica oggi la situazione della comunità nigeriana nella regione?
“La criminalità è una cosa che contrastiamo da sempre – aggiunge il presidente – Purtroppo, alcuni episodi hanno infangato l’intera comunità ma la verità è che i nigeriani onesti sono la stragrande maggioranza. Non sempre abbiamo modo di raccontarlo. Per questo vi ringrazio per averci dato voce. È fondamentale costruire una narrazione diversa sulla nostra presenza in Italia, una storia fatta di dignità, legalità e partecipazione civica“.
Esiste un dialogo tra il NUNAI e le istituzioni locali in Campania, come Comuni, prefetture, scuole o associazioni italiane?
“Abbiamo cercato più volte il dialogo con le prefetture, le amministrazioni e le scuole – prosegue Mike – anche attraverso l’Ambasciata. Tuttavia, spesso notiamo poca attenzione. Tempo fa avevamo chiesto anche di istituire una Consulta degli stranieri, che – seppur formatasi – non viene realmente valorizzata”.
C’è un messaggio che vuole lanciare ai suoi connazionali che vivono in Campania? E un altro alle istituzioni italiane che lavorano nei quartieri a rischio?
“Il messaggio ai nigeriani che vivono in Campania è semplice: dobbiamo vivere con pazienza, rispettando le leggi italiane. Quello che non farei a casa mia, non devo farlo neanche qui“.
Mike ci ha raccontato anche un aneddoto personale: “Una volta, intervenni per fermare un connazionale ubriaco che aveva rubato una bottiglia di whiskey in un negozio. Aveva strappato la divisa a un poliziotto. Sono dovuto intervenire io stesso e l’ho denunciato. Quando ho parlato con l’agente di polizia mi ha detto che, se avesse agito come avrebbe voluto, avrebbero potuto accusarlo di razzismo“.
Infine, Omeliko Mike lancia un appello contro i pregiudizi:
“La politica a volte dipinge la criminalità come un problema legato solo agli immigrati: è una presa in giro. I nigeriani onesti soffrono per l’immagine negativa che pochi delinquenti creano. Quando sbaglia un nigeriano, si sottolinea sempre la sua nazionalità, come se si volesse enfatizzare il reato commesso. Siamo in Italia da decenni: lavoriamo, studiamo, cresciamo i nostri figli. Chiediamo solo di essere giudicati per ciò che siamo: persone“.
La comunità nigeriana in Campania è una delle più numerose tra le comunità africane della regione. Le maggiori presenze si registrano a Napoli, Caserta, Castel Volturno, Salerno e Avellino. I nigeriani onesti rivendicano a gran voce: “Basta associare un’intera nazione ai crimini di pochi”.