La spesa che pesa!

Gli italiani si rivolgono verso i cibi sani ma il carrello pesa sempre di più. Aumenti e politiche fiscali non sempre oculate provocano disagi e povertà diffusa.

Il carrello della spesa è sempre più leggero ed i consumatori sono a dieta forzata! E’ stato presentato in anteprima digitale, lo scorso 9 settembre, il Rapporto Coop 2025, dal titolo “Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani“. Si tratta del consueto resoconto annuale, a cura dell’Ufficio Studi di Coop, che analizza le trasformazioni sociali, i consumi e gli stili di vita degli italiani. E’ emerso che, malgrado una leggera crescita dello 0,5% se confrontata col 2019, l’alimentazione è sempre più frugale.

Tuttavia, in questa sobrietà dei pasti dominano quelli salubri. Inoltre, pare che gli italiani tengono alla linea, visto il vertiginoso aumento della vendita di bilance pesapersone. Chissà se la dieta dipende dalla scarsa disponibilità di risorse finanziaria o una scelta ponderata? Forse è una combinazione oculata di entrambe le opzioni e, quindi si fa di necessità virtù! Visto che gli alimenti più salutari costano molto di più rispetto a quelli comuni, è poco comprensibile la crescita dei primi rispetto ai secondi. Quando le “tasche sono vuote”, non si va tanto per il sottile. Misteri della statistica!

Secondo il Rapporto sono circa 16 milioni gli italiani che hanno deciso di intraprendere un regime alimentare più sano. Il dato è confermato dalla crescita del 55,6% delle bilance per pesarsi. Purtroppo, spesso, lo fanno sul “sentito dire”, senza rivolgersi ad un consulente. Se i consumi sono cresciuti di un flebile 0,5% rispetto al 2019, la ricchezza complessiva delle famiglie è diminuita del 10% nello stesso periodo. Se i salari reali sono gli stessi, più o meno, dagli anni ’90, la crescita dell’inflazione li erode, la misera pensione non basta, come si fa a mettere insieme il pranzo con la cena, quando la metà e oltre del bilancio familiare viene utilizzata per bollette, vitto, trasporti e salute sempre più scadente visto il contesto? Secondo il rapporto:

Si mangia e si spende poco, nonostante gli italiani sono, in Europa, coloro che spendono di più per il cibo. Tuttavia, oltre a ridursi, i consumi stanno cambiando. Meno carne rossa, più frutta e verdura, ma per il futuro, come sempre d’altronde, sarà il tasso di inflazione a stabilire su cosa orientarsi“.

I consumatori si orientano verso la merce in offerta ma il carrello pesa sempre di più

Altri dati confermano questa tendenza. Gli italiani escono poco da casa per pranzo e cena, si preferisce cucinare tra le quattro mura domestiche. Nel primo semestre di quest’anno, secondo il Rapporto, la spesa per mangiare fuori casa è diminuita del 2,2% ed è molto probabile che nei prossimi mesi la percentuale non potrà che crescere. Come già detto i consumatori, malgrado la scarsezza di risorse finanziarie, sembrano essere attratti dal cibo sano. Ma è un regime alimentare per detrazione di alimenti. Si controlla, maggiormente, ciò che viene messo nel carrello: sono in aumento frutta, latte vegetale, cereali e yogurt.

Piccole quantità, invece, di sale, zucchero e carboidrati. Hanno perso terreno i cibi ultraprocessati e l’alcol, anche tra i giovani. Nonostante queste peculiarità, per gli italiani, in generale, fare la spesa è come compiere le famose 12 fatiche di Ercole. La gran parte del tempo trascorre rincorrendo le varie offerte, che costituiscono quasi un quarto del totale.

Secondo gli esperti l’abbassamento del cuneo fiscale (la differenza tra il costo totale del lavoro per il datore di lavoro e lo stipendio netto che il lavoratore effettivamente percepisce) e politiche sociali a favore delle fasce più povere della popolazione, sono due misure necessarie per favorire la crescita dei salari e la riduzione dell’inflazione. Senza dimenticare la grande idrovora di tutte le risorse finanziarie: l’evasione fiscale!