La nuova Irpef, il cuneo fiscale, il Ponte sullo Stretto, le pensioni e aiuti per i mutui degli under 36, tra le altre misure. La Camera ha dato il via libera definitivo alla manovra 2024, in seconda lettura e senza modifiche rispetto al testo approvato in Senato, con 200 voti favorevoli, 112 contrari e 3 astenuti. I bonus introdotti e quelli che dal 2024 decadranno.
Roma – Dopo un iter tortuoso l’Aula della Camera ha partorito la Legge di bilancio, con 200 sì, 112 no e 3 astenuti. La manovra, passata in seconda lettura a Montecitorio senza modifiche rispetto al testo approvato in Senato, diventa quindi legge. Il testo si compone di 109 articoli. La proroga del taglio del cuneo fiscale per il 2024 – che vale da sola circa 10 miliardi – è la misura principale della Legge di Bilancio. Il taglio del cuneo è già in vigore da luglio (6 punti in meno per i redditi fino a 35mila euro e 7 per quelli fino a 25mila). Ma la riduzione non sarà applicata alle tredicesime ed è finanziata solo per il 2024.
“Ringrazio a nome mio e del Governo i parlamentari di maggioranza di Senato e Camera per il sostegno e la compattezza dimostrati”: così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato su Facebook il via libera definitivo. “Un segnale positivo – ha aggiunto – per una Manovra importante, che mette al centro le famiglie, il lavoro e le imprese”. E ancora: “Questa volta la Manovra viene approvata senza il voto di fiducia. Ringrazio per questo anche le opposizioni che, pur nel forte contrasto sui temi, hanno contribuito allo svolgimento del dibattito”. Soddisfatto anche il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, che ha sottolineato: “Proseguiamo su un percorso di prudenza, responsabilità e fiducia. Avanti così”.
Poche comunque le novità di peso, dalle pensioni di medici e statali alla rimodulazione dei fondi per il Ponte sullo Stretto, arrivate nel passaggio parlamentare, in un iter macchinoso che ha portato comunque all’approvazione finale a ridosso di Capodanno nonostante l’ordine di scuderia, almeno per la maggioranza, di non presentare emendamenti. Con una coda di micromisure che, seppur più contenute del passato, hanno comunque trovato posto nel testo finale. Che contiene anche una serie di nuove tasse, dal classico aumento delle sigarette fino alla tassa di soggiorno per il Giubileo.
Partiamo dalle risorse in campo. Il ddl Bilancio vale circa 24 miliardi di euro dei quali oltre 15 miliardi finanziati in deficit e destinati al taglio del cuneo (quasi 11 mld) e alla riduzione delle aliquote Irpef (poco più di 4 mld). Le due misure insieme portano un vantaggio in busta paga per i contribuenti coinvolti di circa 120 euro al mese, e sono finanziate solo per il 2024.
Tra le misure, diminuzione delle tasse sul lavoro, con un aumento di circa 100 euro – in media – in busta paga. Un provvedimento a beneficio di 14 milioni di dipendenti con vantaggi medi di circa 100 euro al mese. Per le aziende sconto del 50% sulle tasse per chi torna in Italia. Arriva infatti la maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato, che sale ulteriormente per mamme o donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza, fino a toccare il 130%.
Per le aziende, arriva lo sconto del 50% sulle tasse per chi torna a produrre in Italia, mentre viene rinviata a luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax. Arriva l’obbligo di assicurarsi contro le catastrofi. Risorse anche per i rinnovi contrattuali: 8 miliardi in due anni per il rinnovo dei contratti della Pa, e altri 100 milioni per coprire l’accordo sindacale sui contratti delle forze di sicurezza. Previsti il rifinanziamento del Sistema sanitario nazionale (240 milioni di per il 2025 e 340 dal 2026) ed un incremento delle risorse per i contratti 2022-2024. Arriva anche un incremento del buono per le rette agli asili nido e il Fondo per aiutare gli over 65 con Isee basso a sostenere le spese veterinarie.
Irpef, con taglio aliquote +20 euro mese. Con la manovra parte il primo modulo della riforma fiscale: per il 2024 le aliquote Irpef si riducono da quattro a tre accorpando i primi due scaglioni con un’unica aliquota al 23% per i redditi fino a 28mila euro; al 35% per i redditi fino a 50.000 euro e al 43% oltre i 50mila. Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area. Secondo le stime delle associazioni, la riforma garantisce un beneficio massimo di 260 euro annui, pari a circa 20 euro al mese se consideriamo 12 mensilità.
Nelle misure compare il tanto dibattuto Ponte di Messina. La manovra conferma infatti le risorse per il Ponte sullo Stretto di Messina pari a 11,6 miliardi di euro dal 2024 al 2032, ma alleggerisce a 9,3 miliardi l’onere a carico del bilancio statale. La rimanente parte di 2,3 miliardi verrà reperita dal Fondo di sviluppo e coesione, con una dote da 1,6 mld a carico del Fondo ma a valere sui bilanci di Calabria (300 mln) e Sicilia (1,3 mld).
E ancora, il capitolo pensioni. Il prossimo anno andare in pensione sarà più complicato: la manovra di fatto inasprisce i requisiti per l’accesso all’anticipo pensionistico con Quota 103. Il requisito principale resta 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi ma con un ricalcolo esclusivamente contributivo dell’assegno e non più sulla base di un sistema misto retributivo-contributivo. Inoltre fino ai 67 anni il valore lordo dell’assegno non potrà superare i 2.272 euro al mese.
Una boccata di ossigeno inoltre per gli Enti locali. Si alleggerisce la loro spending review rispetto alla versione originaria della manovra: circa 280 milioni di fondi stanziati per il Covid e non spesi vengono ridestinati agli Enti locali, riducendone la revisione della spesa nell’ordine del 20%-30% nel triennio.
Capitolo Sanità. La manovra incrementa il Fondo sanitario nazionale di 3 miliardi per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi per il 2026. Queste risorse aggiuntive serviranno, tra le altre cose, a garantire il rinnovo dei contratti, le nuove misure previste per la farmaceutica, il potenziamento della spesa territoriale, così come l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza. Uno dei cardini riguarda poi l’abbattimento delle liste d’attesa con l’incremento delle tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive per il comparti della sanità.
Salve infine le pensioni per il personale sanitario. Medici e infermieri potranno godere di un ulteriore ammorbidimento prolungando la loro permanenza in servizio una volta maturati i requisiti per l’uscita anticipata: per ogni mese in più di lavoro il taglio dell’aliquota di rendimento sulla quota retributiva si ridurrà di un trentaseiesimo. I sanitari potranno inoltre rimanere in ospedale anche dopo il raggiungimento dei 40 anni di servizio fino al limite di 70 anni di età . Per compensare l’impatto sui conti pubblici, per tutte le categorie saranno dilatate le finestre d’uscita: a 3 mesi nel 2024, a 4 mesi nel 2025, a 5 mesi nel 2026, a 7 mesi nel 2027 fino a 9 mesi a partire dal 2028
Non mancano neppure le misure contro la violenza sulle donne, un tema che ha dominato i dibattiti politici degli ultimi mesi. Le opposizioni hanno destinato i 40 milioni delle risorse a loro disposizione alle misure per fronteggiare questa emergenza. Tra gli interventi a sostegno delle donne vittime di violenza, la creazione di un fondo per le case rifugio, l’esonero contributivo alle assunzioni e le risorse aggiuntive per il Fondo per le Pari opportunità.
E ancora, un intervento sugli affitti brevi. Negli emendamenti approvati trova spazio la cedolare secca al 21% ma solo sul primo immobile con affitto breve. Dunque l’aliquota al 26% sui redditi da contratto di locazione scatterà solo a partire dal secondo appartamento. Se gli immobili con affitto breve sono più di quattro scatta il calcolo da reddito d’impresa, dunque non sarà applicata la cedolare secca.
Infine, misure di sostegno ai giovani che devono mettere su famiglia. La legge di Bilancio ha prorogato per il 2024 le agevolazioni al mutuo per la prima casa degli under 36 con Isee entro i 40mila euro. L’importo massimo finanziabile è di 250mila euro.
Ci sono poi i famosi bonus. Nella manovra del governo Meloni rientrano alcune agevolazioni già attive nel 2023, come il bonus asilo nido, che è stato rafforzato. Tra le misure nella legge di Bilancio c’è il bonus mamme lavoratrici e il bonus “spesa” con la carta acquisti ‘Dedicata a te’. Prorogate le agevolazioni per i mutui prima casa per i giovani. Per altre agevolazioni invece non è previsto un prolungamento per il prossimo anno. È il caso per esempio del bonus occhiali, del bonus acqua potabile. Sul Superbonus 110 la maggioranza ha trovato l’intesa: in pratica il bonus edilizio al 110% resterà per i cittadini a basso reddito che entro la fine dell’anno non hanno completato i lavori di ristrutturazione. Inoltre è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per tutti coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre 2023.
Bonus mamme lavoratrici: saranno circa 800mila coloro che ne potranno usufruire nel 2024, ma anche nei due anni successivi, sulla decontribuzione extra introdotta specificamente per le donne con figli e che comporterà un vantaggio retributivo che potrà arrivare fino a 1.700 euro netti l’anno.
Carta spesa ‘Dedicata a te’. La legge di Bilancio ha destinato 600 milioni di euro al fondo per la social card ‘Dedicata a te‘ per l’acquisto, oltre che di beni prima necessità, anche di carburanti o abbonamenti ai trasporti locali. In questo modo l’agevolazione per i trasporti andrà solo ai beneficiari della card, cioè i nuclei familiari con Isee fino a 15mila euro (prima era di 20mila euro)
Bonus Trasporti. È stato confermato ma depotenziato. Il contributo da 60 euro per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici e per il trasporto ferroviario è riservato solo ai possessori della card sociale “Dedicata a te” che hanno un Isee fino a 15mila euro (invece di 20mila euro come l’anno precedente). In queste ore si sta valutando la possibilità di un nuovo click day, forse il 1 gennaio 2024, con le risorse residue di dicembre del bonus che potrebbero essere rimesse a disposizione.
Superbonus. Alcune agevolazioni verranno confermate anche nel 2024, ma con delle modifiche. Nel 2024 l’agevolazione per i lavori di efficientamento energetico passerà dal 90% del 2023 al 70% del 2024. Fino a fine 2023 potranno usufruire del 110% solo le abitazioni unifamiliari e i condomini con lavori avviati nel 2022.
Ma un intervento nell’ultimo Consiglio dei ministri dell’anno ha permesso alcuni correttivi alla misura: continuerà ad esistere il bonus al 70% per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024, ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre 2023. Il bonus edilizio al 110% resta comunque per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori.
Bonus asili nido. È stato rifinanziato: dal 2024 per i nuclei familiari che abbiano un minore under 10 e un Isee fino a 40mila euro, in cui nascerà un un figlio, ci saranno 2.100 euro aggiuntivi: in questo modo il beneficio massimo sale a 3.600 euro, dagli attuali 3mila.
Bonus mobili. Non è stato eliminato ma è stato depotenziato: il tetto massimo di spesa su cui applicare la detrazione del 50% passa da 8mila a 5mila euro.
Bonus Cultura. Non ci sarà più App18, il bonus da 500 euro per i maggiorenni. È stato però sostituito da due carte, la Carta cultura e la carta del Merito, entrambe da 500 euro, cumulabili: la prima è legata al reddito (Isee massimo di 35 mila euro), la seconda al raggiungimento del voto massimo, 100, all’esame di maturità.
Bonus Psicologo. Per quest’anno raddoppia il contributo fino a 50 euro euro per ogni seduta di psicoterapia: arriva un finanziamento ulteriore di 5 milioni di euro.
Addio ad alcuni bonus che scompaiono dal 2024. Il 31 dicembre è l’ultimo giorno utile per richiedere il bonus occhiali, un voucher da 50 euro, fruibile una tantum da chi aveva Isee inferiore ai 10mila euro, per l’acquisto di occhiali da vista o lenti a contatto. Il contributo è stato erogato dallo scorso 5 maggio sia come voucher da spendere presso gli esercizi commerciali accreditati sia come rimborso per un acquisto già effettuato tra il 1 gennaio 2021 e il 4 maggio 2023. La piattaforma online del ministero della Salute resterà attiva fino al 31 dicembre 2023 e l’erogazione procederà fino a esaurimento dei finanziamenti messi a disposizione dal governo, rispettando l’ordine cronologico delle domande.
Scompare anche il bonus acqua potabile, cioè il credito d’imposta su parte della spesa sostenuta per per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, che servono finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate dagli acquedotti. Eliminato anche il bonus decoder tv, destinato agli over 70 con pensione fino a 20mila euro annui.
Non è stato rifinanziato neanche il bonus Iva case green: non ci sarà più la detrazione Irpef del 50% sull’Iva per l’acquisto di case di classe A e B.