La sedicente veggente-carismatica-stigmatizzata si è presentata puntuale all’appuntamento del 3 del mese. C’erano molte persone all’interno del santuario improvvisato ma non la folla degli anni scorsi. Ammessi anche i giornalisti:”Non meritate nulla – ha urlato Gianni Cardia contro i cronisti – a voi non diciamo nulla”. Diverse persone hanno protestato per lo show dell’ex imprenditrice siciliana che certo non le manda a dire:”Mi avete descritto come Satana – ha detto Gisella – ma io vado avanti anche se diventerò una martire”.
Trevignano – Gisella Cardia è arrivata puntuale al suo appuntamento del 3 maggio ma la folla oceanica che si aspettava stavolta non c’era. Prima di cadere in trance l’ex imprenditrice siciliana si è esibita in una sorta di comizio che nulla ha avuto di religioso. Anzi:
“Io intendo continuare a stare qui e non arretro neanche di un millimetro perché sto nella casa di Dio – ha inveito Maria Giuseppina Scarpulla – siamo in pochi ma siamo i coraggiosi. La mia fede mi fa star bene. Perché io ho la Madonna dalla mia parte. In questi giorni mi avete dipinta come un mostro, che sono Satana in persona, che sono una che scappa e che sono blasfema ed eretica. Mi avete detto di tutto, il demonio esiste, ma non sono io il male. Se D io è con me chi può essere contro di me?..”.
Poi le preghiere e la recita del Santo Rosario prima del “colloquio” in diretta con la Beata Vergine. Subito dopo Gisella andava in estasi prima di trascrivere il messaggio che la Madonna le avrebbe “dettato” per poi ripeterlo ai fedeli:
“Figli miei sono madre di misericordia. Non abbiate paura – ha detto Gisella per conto della Vergine – Sono sempre accanto a voi. Pregate sotto la croce del mio Gesù affinchè possa aprire i vostri cuori. L’umanità sta andando verso l’autodistruzione. Pregate molto, la purificazione sarà dura ma necessaria. Amen”.
Una volta tornata in sé Gisella ha chiosato in maniera singolare: “La guerra è vicina e noi stiamo pensando a una donna che fa pregare, il demonio si è davvero scatenato ma la fede è più forte“. Poi la corsa verso la sua auto circondata dai suoi body-guard e dagli aficionados con tanto di pettorina da servizio d’ordine. E si chiude il sipario mentre il Comune aspetta di vedersi sgomberato l’appezzamento di terreno ancora occupato da sedie, panche, la teca con la statua, un crocifisso ed un gazebo. Chissà se le ruspe avranno ragione dei poteri sovrannaturali di Gisella, ormai inseguita da decine di persone che rivogliono i soldi. A torto o a ragione.