Domani l’Associazione nazionale magistrati si riunisce per fissare la linea della protesta a un provvedimento a cui si è ribellata da sempre.
Roma – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha firmato l’autorizzazione alla presentazione alle Camere del disegno di legge costituzionale approvato dal governo a fine maggio sulla riforma della giustizia. Si tratta della riforma del ministro della Guardasigilli Carlo Nordio, che contiene ‘Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare’ con dentro la contestatissima norma sulla separazione delle carriere tra pm e giudici e i due Csm. Sul ddl proprio domani si riunirà l’Anm in un Comitato direttivo straordinario già convocato, in cui il sindacato delle toghe deciderà se reagire al provvedimento con uno sciopero.
Un duro braccio di ferro quello tra la politica e la magistratura quello sulla separazione delle carriere, che si è accentuato dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge. L’Associazione nazionale magistrati aveva annunciato “una mobilitazione importante” e domani ci sarà la resa dei conti. Perché si tratta di una “riforma epocale” per il ministro della Giustizia Carlo Nordio, “necessaria e storica” per la premier. E al di là della vittoria del governo Meloni è davvero un provvedimento che ha del miracoloso. Tra corsi e ricorsi storici nessuno era mai arrivato al traguardo: la politica ostaggio della magistratura era sempre a un passo dalla riforma delle riforme senza mai giungere all’approvazione.
Al centro di tante battaglie per una giustizia giusta ha visto finalmente la luce, tra gli applausi di Palazzo Chigi, la politica ha avuto il suo scatto di orgoglio e – ovviamente ca va sans dire – l’Associazione nazionale magistrati è pronta a scioperare e a ribellarsi, ancora una volta, contro l’attacco alla sua indipendenza. del resto la separazione delle carriere “faceva parte del programma elettorale – ha detto Nordio – ed è tesi che tratto da 25 anni e attua un principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli, eroe della resistenza anche lui favorevole alla separazione che non è riuscito ad attuare, ovvero sulla differenza sostanziale tra pm e i magistrati giudicanti”.
Per questo il Guardasigilli al momento dell’approvazione ha dedicato un pensiero a due eroi: “Noi crediamo di rendere omaggio alla memoria di due grandi personaggi. Una è quella del collega Falcone, che come sapete era favorevole alla separazione delle carriere. L’altra alla memoria di Giuliano Vassalli, eroe della Resistenza, che aveva voluto il codice accusatorio al quale ci siamo ispirati con questa riforma costituzionale”.