La Direzione centrale anticrimine della Polizia compie 20 anni

Alla cerimonia a Roma anche il ministro Piantedosi e il capo della Polizia Pisani. Giuliano: “Tecnologie e prevenzione per il futuro della sicurezza”

Roma – Vent’anni di impegno costante nel contrasto alla criminalità organizzata e nella prevenzione di reati su tutto il territorio nazionale. Sono stati celebrati oggi, nella sala Palatucci del Polo tuscolano, i vent’anni dalla nascita della Direzione centrale anticrimine (Dac) della Polizia di Stato, in presenza di rappresentanti istituzionali, forze dell’ordine e magistratura.

Alla cerimonia hanno partecipato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia Vittorio Pisani e il direttore centrale anticrimine Alessandro Giuliano, insieme alla presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo, al procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo e al giornalista Giovanni Bianconi, che ha moderato l’incontro.

Dac: due decenni al passo con l’evoluzione del crimine

Nata nel 2004 per razionalizzare e potenziare il coordinamento delle attività investigative e preventive della Polizia di Stato, la Dac ha saputo adattarsi nel tempo ai mutamenti della società e della criminalità. “Essere al passo con i tempi” è stato, sin dalla fondazione, il principio guida, sottolineato anche oggi da Alessandro Giuliano nel suo intervento: “Tecnologie, formazione e collaborazione sono la chiave per garantire sicurezza ai cittadini in un contesto in continua evoluzione”.

La Dac si articola attualmente in tre bracci operativi:

  • lo Sco (Servizio centrale operativo), cuore investigativo della lotta alla criminalità mafiosa, alla tratta di esseri umani, al traffico di droga e ai reati economico-finanziari;
  • il Sca (Servizio centrale anticrimine), che coordina le divisioni anticrimine delle questure e si occupa di misure di prevenzione personali e patrimoniali, anche grazie al software Cerebro, impiegato nelle indagini patrimoniali;
  • il Sct (Servizio controllo del territorio), che sovrintende all’azione dei Reparti prevenzione crimine, degli Uffici prevenzione generale e soccorso pubblico (Upgsp) e delle Unità operative di primo intervento (Uopi).

Tecnologia, prevenzione e formazione: la ricetta per il futuro

Tra le priorità della Dac, la prevenzione della violenza di genere è un impegno costante. Attraverso campagne di sensibilizzazione come “Questo non è amore”, protocolli con enti e associazioni e un’azione capillare sul territorio, la Direzione punta a educare e proteggere, prima ancora che reprimere.

Non meno importante la dimensione internazionale, con una collaborazione consolidata con le forze di polizia estere, Europol, Interpol e l’Autorità giudiziaria italiana, in particolare con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

Guardando al futuro, la sfida è quella di coniugare i metodi tradizionali con le nuove tecnologie. Tra i progetti già attivi figurano:

  • l’uso di droni per il controllo del territorio;
  • il sistema Mercurio per la gestione in tempo reale delle informazioni nelle sale operative;
  • l’equipaggiamento tecnologico avanzato per le volanti, le Uopi e i negoziatori, unito a una formazione specialistica costante.

Una storia fatta di uomini, tecnologia e sicurezza

Nel corso della cerimonia è stato tracciato un bilancio dei vent’anni di attività, ma soprattutto delineato l’orizzonte dei prossimi obiettivi della Direzione. Il procuratore Melillo ha ricordato come il ruolo della Dac sia stato spesso decisivo nella lotta alla criminalità organizzata. La presidente Colosimo ha posto l’accento sul valore della prevenzione e della collaborazione tra istituzioni. E il direttore Giuliano ha ribadito la necessità di restare sempre in ascolto dei segnali del territorio.

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