La Fugro Mercator urta la scogliera: blackout e acqua nello scafo. Guardia Costiera al lavoro, nessun inquinamento rilevato. Indagini sulle cause.
Livorno – Una nave oceanografica di 42 metri, la Fugro Mercator, battente bandiera bahamense, si è incagliata ieri sera, 22 marzo 2025, sulla scogliera del promontorio dell’Enfola, a pochi chilometri da Portoferraio, all’Isola d’Elba. Impegnata in operazioni di monitoraggio dei fondali marini, la nave ha subito un ingresso d’acqua nello scafo e un blackout totale dei sistemi di bordo, ma la Guardia Costiera è intervenuta con prontezza, salvando tutti gli 11 membri dell’equipaggio—tra marinai e tecnici di diverse nazionalità—ora in buone condizioni di salute.
L’incidente, avvenuto sotto un cielo battuto dal maltempo, ha messo in allarme la Direzione Marittima di Livorno. “La nave ha urtato il basso fondale, fermandosi lungo la falesia rocciosa,” spiega la Capitaneria di Porto in una nota. L’acqua, inizialmente contenuta dall’equipaggio, ha poi danneggiato i motori, lasciando l’imbarcazione senza energia. “Al momento non si registrano sversamenti di combustibile,” rassicurano le autorità, che monitorano la zona con mezzi aeronavali.
Un salvataggio tra gli scogli
Le operazioni di soccorso, coordinate dalla Guardia Costiera di Portoferraio, sono state complesse. La motovedetta Cp 805 ha raggiunto la Fugro Mercator in piena notte, affrontando la risacca e la vicinanza agli scogli. “Il blackout ha reso tutto più difficile,” riferiscono i soccorritori. “Abbiamo lavorato con attenzione per trasbordare gli 11 a bordo, tra cui personale tecnico-scientifico.” Il recupero, iniziato intorno alle 22:30 di ieri, si è concluso senza incidenti, con l’equipaggio trasferito a Portoferraio, dove è stato accolto e assistito.

Le prime ipotesi puntano a una manovra azzardata: “La nave cercava riparo dal forte vento, avvicinandosi troppo alla costa,” spiega la Guardia Costiera. Ma non si esclude un guasto tecnico agli organi di propulsione. “Sono in corso accertamenti per chiarire la dinamica,” aggiungono, mentre i filmati delle telecamere costiere e i dati di navigazione vengono analizzati dagli inquirenti.
Nessun rischio ambientale, per ora
Stamattina, un incontro operativo alla Capitaneria di Porto ha messo sotto pressione la società armatrice, la Fugro, diffidata a rimuovere la nave per tutelare l’ambiente marino dell’Enfola, un’area protetta del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. “Una società specializzata sta conducendo sopralluoghi subacquei per un piano di recupero,” precisa la Guardia Costiera. I sommozzatori hanno iniziato a valutare i danni allo scafo, mentre elicotteri e motovedette pattugliano la zona. “Non ci sono tracce di inquinamento,” confermano, ma il monitoraggio resta serrato.
La Fugro Mercator, lunga 42 metri e registrata alle Bahamas, è un’unità all’avanguardia per rilievi batimetrici e geofisici. “È un colosso della ricerca marina,” spiega un esperto. “Perderla sarebbe un colpo.” Il recupero si preannuncia delicato: la posizione tra gli scogli e il peso della nave complicano le operazioni, che potrebbero richiedere giorni.
Elba sotto i riflettori
L’incidente richiama alla memoria altri naufragi celebri, come la Costa Concordia al Giglio, ma qui la rapidità della Guardia Costiera ha evitato il peggio. “Il maltempo di ieri ha messo alla prova tutti,” racconta un pescatore locale. “Quella scogliera è un pericolo noto.” La comunità elbana segue con apprensione: l’Enfola, con le sue acque cristalline, è un gioiello da preservare. Intanto, la Procura di Livorno potrebbe aprire un’inchiesta per naufragio colposo, in attesa di chiarire se si sia trattato di errore umano o avaria.