Inter: Zhang ai saluti, ultime ore da presidente poi inizia l’era a “Stelle e Strisce”

Alle 17 la società diventa americana: Suning non è riuscita a ripianare il debito con il fondo californiano Oaktree, creditore del prestito.

Milano – Qui o si fa l’Inter o si muore. E l’Inter si farà. Il lungo giorno del giudizio universale per il mondo nerazzurro, ancora inebriato per la conquista della seconda stella, è arrivato. La clessidra dirà stop alle ore 17 del 21 maggio 2024. Un minuto dopo l’era della famiglia Zhang potrà dirsi virtualmente conclusa in attesa del comunicato ufficiale da parte di Oaktree che comunicherà l’escussione del pegno, cioè tutto il pacchetto di maggioranza dell’Inter. Che si avvia così al terzo cambio di proprietà in 10 anni. Da Massimo Moratti al “filippino” Erik Thoir, dallo stesso all’allora colosso cinese dell’e-commerce Suning con a capo gli Zhang che oggi sono costretti a cedere la società per l’incapacità di rimborsare i 380 milioni di euro di finanziamento ricevuti nel 2021 dal fondo californiano nonostante i disperati tentativi di Steven Zhang fatti con un altro fondo americano (Pimco) affinché potesse subentrare al prestito in corso.

Che la situazione sia ormai precipitata lo dimostra il fatto che ieri sera, durante la festa scudetto del Castello Sforzesco, il presidente nerazzurro ha annullato il suo intervento nonostante fosse programmato da tempo. E’ il chiaro segnale della resa, di un vicolo cieco senza vie d’uscita. Nonostante l’estremo tentativo di Suning di provare a riallacciare i rapporti con il fondo creditore dopo i duri comunicati dei giorni precedenti. Anche questo tentativo è andato a vuoto, facendo perdere l’ultimissima speranza di potersi tenere l’Inter. Uno scenario già messo in preventivo dall’attuale dirigenza dei piani alti di viale della Liberazione. Il cambio della guardia avverrà tecnicamente in Lussemburgo e le tempistiche dovrebbero essere abbastanza rapide: una ventina di giorni in totale, poi inizierà l’era a Stelle e Strisce.

La sede dell’Inter di viale della Liberazione

Quindi seguiranno le dimissioni in blocco dell’attuale consiglio d’amministrazione del club, per poi procedere alla nomina di quello nuovo dopo una breve fase di ordinaria amministrazione. A gestire questa delicata fase l’attuale management, in particolare l’ad Antonello e Beppe Marotta. I quali non faranno solo da ponte ma viaggiano verso una conferma assieme ai loro uomini di fiducia: Pietro Ausilio e Dario Baccin, e no solo per via dei contratti recentemente rinnovati da Zhang, tutti godono della massima fiducia da parte dei vertici di Oaktree. Tutto da verificare il futuro di Xavier Zanetti. L’ex capitano da anni ricopre il ruolo di vicepresidente, figura che la nuova proprietà probabilmente vorrà tenere per se. Ma la presenza di Zanetti all’interno del nuovo organigramma non dovrebbe essere in discussione. Troppo importante e carismatica la sua presenza.

Tutto questo scenario non impedisce a Zhang di iniziare una dura battaglia dal punto di vista legale, eventualità molto concreta e mai smentita da Nanchino. La quasi conferma arriva e si evince dal comunicato di sabato scorso, con parole ponderate e pesate da uno staff di avvocati. L’iter del passaggio di consegne è molto dettagliato con parecchie fasi. Nessuna possibilità sul fatto che Zhang possa tenere una quota di minoranza. Più probabile, invece, che il presidente interista incassi una quota dalla cessione, quota che risponde al differenziale tra una stima del valore del club fatta da un perito terzo e l’ammontare della posizione debitoria dello stesso presidente.

Il fondo Oaktree si appresta a diventare il nuovo proprietario dell’Inter

Una volta terminata tutta l’operazione bisogna capire le intenzioni del fondo californiano. Potrebbe fare come Elliott con il Milan, oppure iniziare da subito la ricerca di un compratore disposto a investire circa 1,2 miliardi di euro per rilevare tutte le quote. Che poi è la stessa somma stimata dalla famiglia Zhang. Di sicuro dal punto di vista sportivo è interesse di Oaktree mantenere alta la competitività della squadra e qui, contrariamente al Milan che fu, si tratta principalmente di rinnovare con i big. La base dell’Inter è già ottima dal 2019, non serva molto per migliorarla.

Così, 2906 giorni dopo quel 6 giugno del 2016, sta per calare il sipario sull’era cinese interista, la seconda proprietà più vincente della storia dietro solo ad Angelo Moratti. Il debutto sul campo avvenne il 21 agosto al Bentegodi di Verona contro il Chievo, perdendo per 2-0. L’ultima gara di Suning sarà al Bentegodi di Verona contro l’Hellas. C’è una “fatal” Verona per tutti.

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