Dal 22 maggio Meta inizierà ad addestrare le sue IA con i dati personali degli utenti Facebook e Instagram. Ecco come esercitare il diritto di opposizione.
A partire dalla fine di maggio, Meta inizierà a utilizzare i dati personali degli utenti di Facebook e Instagram – e anche dei non utenti i cui dati siano stati condivisi online – per addestrare i propri sistemi di intelligenza artificiale, come i chatbot su WhatsApp e i modelli linguistici Llama. Lo ha annunciato il Garante per la protezione dei dati personali, che ricorda ai cittadini europei il diritto di opporsi a questo trattamento.
Dati personali per addestrare l’IA
Meta utilizzerà, senza un’opposizione esplicita da parte dell’utente, tutti i contenuti pubblici dei maggiorenni, come post, commenti, didascalie e persino immagini, così come le informazioni scambiate con i servizi AI della piattaforma. I dati potranno servire a migliorare sistemi come Meta AI o ad affinare i modelli linguistici generativi interni.
Secondo quanto previsto dal GDPR, gli utenti possono esercitare il diritto di opposizione compilando i moduli online messi a disposizione da Meta. Tale diritto si estende anche ai non utenti, i cui dati potrebbero essere stati pubblicati da altri (per esempio, tag o commenti con informazioni personali).
Come esercitare l’opposizione
Per evitare che i propri dati vengano utilizzati nell’addestramento delle IA, l’utente dovrà opporsi entro fine maggio. In questo caso, nessuna informazione personale già online verrà trattata. Se l’opposizione viene esercitata successivamente, il blocco riguarderà solo i dati futuri, non quelli già disponibili.
Ecco i link per esercitare l’opposizione:
Dati dei minori e attenzione ai contenuti condivisi
Il Garante specifica che i dati dei minori sono esclusi di default dal trattamento. Tuttavia, se un maggiorenne pubblica contenuti che contengono dati di un minore – anche non utente – questi potrebbero comunque essere processati. In tal caso, chi ha responsabilità genitoriale è invitato a valutare l’opposizione.
Vigilanza delle autorità europee
L’Autorità italiana per la privacy, insieme agli altri Garanti europei, sta valutando la legittimità di questo nuovo trattamento dei dati annunciato da Meta, in particolare sulla base del legittimo interesse invocato dall’azienda. I dubbi principali riguardano la liceità delle pratiche, la realizzabilità concreta del diritto di opposizione e la compatibilità tra le finalità originarie e questo nuovo uso dei dati.
Inoltre, le Autorità hanno chiesto chiarimenti specifici a Meta sull’utilizzo di immagini di minori di 18 anni, qualora siano state pubblicate da utenti adulti.