Insulti e minacce a Eugenia Roccella che lascia il palco, Meloni: “È ora di dire basta”

Scontro all’ultimo sangue Fdi-Pd. La replica della ministra: “Certa che Schlein, Scurati & C. avranno parole inequivocabili di solidarietà”.

Roma – Quella che si è consumata nei confronti di Eugenia Roccella, ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità, è l’ennesima sceneggiata sinistra che la sinistra non commenta. “Sul mio corpo decido io”, “Vergogna, vergogna”. Con questi slogan anni Settanta un gruppo di studentesse provenienti da diverse parti d’Italia con il movimento transfemminista Aracne ha impedito alla ministra di parlare dal palco degli Stati generali della natalità all’Auditorium della Conciliazione di Roma. L’inizio dell’evento è stato rimandato per consentire alle contestatrici di dire la loro.

Eugenia Roccella agli Stati generali della natalità

L’organizzatore dell’evento, Gigi De Paolo, ha invitato una di loro sul palco dove ha letto un volantino rivendicando parole come “educazione sesso-affettiva, parole – ha detto – che non hanno avuto ascolto da nessun ministro”. E poi ha aggiunto: “Sui nostri corpi, decidiamo noi. L’attuale governo decide di convocare questo convegno mentre nessuno del governo, in un anno, ha risposte alle nostre richieste. Non ci stiamo alla triade Dio-padre-famiglia“. A poco è valsa le puntualizzazione di De Palo sul fatto che “l’evento è convocato da una Fondazione e non dal governo”: quando la ragazza ha terminato di leggere il volantino ed è scesa sul palco, la ministra Roccella ha provato di nuovo a pronunciare il suo intervento ma a quel punto sono ripresi i “vergogna, vergogna” dei giovani. La ministra allora, è andata via.

La premier Giorgia Meloni, abituata ormai agli insulti e alle violenze, questa volta però non ci sta a tacere. “Lo spettacolo andato in scena questa mattina agli Stati Generali della Natalità è ignobile. Ancora una volta è stato impedito – insorge la presidente del Consiglio – ad un Ministro della Repubblica di intervenire e di esprimere le proprie idee. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il coraggio di esprimere solidarietà al Ministro Roccella e di condannare, senza se e senza ma, i fatti di oggi. È ora di dire basta”. Non è la prima volta, incalza Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, che “che al ministro Roccella viene impedito di parlare in occasione di un evento pubblico. Questi episodi sono vere e proprie forme di censura inaccettabili“.

Tommaso Foti

E ancora Foti non le manda a dire: la libertà di espressione “è fondamento della democrazia e nessuno può essere ostacolato nel parlare. Di fronte a questo triste spettacolo Fratelli d’Italia esprime solidarietà al ministro Roccella che è riuscita, con garbo, a non esasperare ulteriormente gli animi di una protesta dai toni violenti. Ora ci aspettiamo una condanna netta da parte del segretario Pd Elly Schlein e dai tanti paladini della democrazia affinché si argini questa ondata di intolleranza che mina il libero confronto e le fondamenta
stesse della convivenza civile”, conclude.

All’attacco anche il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, sul social X. “Ma chi ha contestato la Roccella agli Stati generali della natalità – afferma – sono gli stessi che salgono in cattedra per dare lezioni di democrazia e libertà di pensiero e poi impediscono a un ministro di intervenire in un convegno dove è stata invitata? Solidarietà all’amica Eugenia”. Lo segue a ruota e con durezza il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro: “Tra un vagheggio e l’altro su presunti bavagli e mancanza di libertà di stampa in Italia, ci attendiamo una ferma e unanime condanna per questo vero attentato alla libertà di opinione anche da parte dei giornali di sinistra e delle opposizioni. L’ostracismo culturale e la censura della sinistra estrema non ci impediranno mai di portare avanti le battaglie politiche e identitarie su temi etici come la natalità, priorità fondamentale per l’agenda del Governo Meloni”.

Nello Musumeci

Interviene anche  il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, per cui è “inaccettabile quanto accaduto. Presente agli Stati generali della Natalità, è stata costretta ad abbandonare
l’evento senza poter intervenire a causa delle violente contestazioni. Impedire a chiunque di poter esprimere il proprio pensiero in virtù di una qualsiasi ideologia non è democrazia, ma solo violenza. Per questo, alla collega Roccella va il mio pensiero affettuoso e tutta la mia solidarietà”. Neppure Roccella è rimasta in silenzio a subire. Nel giro di qualche minuto è stata la stessa ministra a denunciare l’accaduto con un post su Facebook.

Post in cui chiama in causa i paladini della libertà di parola. “Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali Antonio ScuratiRoberto SavianoNicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc., la “grande stampa” e la “stampa militante” che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l’atto di censura che questa mattina mi ha impedito di parlare agli Stati generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità per svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai contestatori-censori e interloquire con loro”.

“Sono certa”, ha concluso la ministra per la Famiglia, “che i podisti della libertà e della democrazia non si faranno sfuggire questa occasione per dimostrare che l’evocazione del fascismo che non c’è”, alla quale abbiamo assistito in queste settimane, non era solo una sceneggiata politica pronta a svanire di fronte alle censure vere“.

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