L’Istituto nazionale di previdenza sociale sorprende tutti: avanzo record e crescita di pensioni, assegni e occupazione.
Sono decenni che ce la menano con la crisi dell’Inps, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, che non sarebbe stato in grado di pagare le pensioni future! Ed invece, con un autentico “coup de théâtre”, nella relazione annuale dell’Istituto, è emerso un avanzo di 15 miliardi di euro. La spesa pensionistica ha raggiunto la cifra di 364 miliardi di euro, ma è stato registrato il record degli occupati, che hanno contribuito a incrementare il numero di iscritti all’Ente.
La locomotiva che guida questa crescita è il lavoro dipendente privato, al contrario di quello autonomo, in flessione da tempo. Cresciuta anche l’occupazione femminile e giovanile, così come è rilevante il numero degli stranieri iscritti all’Inps. L’anno scorso l’età media del pensionamento è stata di 64,8 anni, in leggero aumento rispetto agli anni precedenti, a causa del calcolo contributivo e dei vantaggi per chi decide di continuare a lavorare.

Anche per le pensioni si conferma la disparità di genere. Le prestazioni economiche erogate per le donne, infatti, sono, in media, del 34% in meno di quelle maschili. L’8,5% dei collocati in quiescenza, colpiti da improvviso stacanovismo, continuano a lavorare. E’ vero che il “lavoro nobilita l’uomo”, come pare aver sostenuto Charles Darwin, il padre della teoria evoluzionistica. Però, un motto popolare ha continuato la frase con queste parole “ma lo rende schiavo e simile a una bestia”! Gli italiani pensionati che hanno deciso di espatriare verso altri lidi, allettati dalla migliore fiscalità, sono quasi 230 mila. Dopo una contrazione dovuta alla perfida pandemia il dato è in aumento.
Un aspetto interessante è rappresentato dal fenomeno migratorio dei pensionati che coinvolge sia chi percepisce una pensione consistente, sia chi di livello inferiore. Ovviamente le motivazioni sono diverse. I primi lo fanno per quella che l’Inps ha definito “una scelta attiva di ottimizzazione del benessere”! I secondi, invece, per meri motivi di sopravvivenza economica, per stare meno peggio che in Italia. E’ stato registrato anche un fenomeno inverso, ovvero il “rientro dei cervelli” in crescita notevole, forse per tutta una serie di benefici economici che usufruiscono. Il 75% dei “rientranti” sono in possesso di titolo di studio superiore, la laurea e sono focalizzati nei settori economici scientifico-tecnologici delle aree del Nord-Est e dell’Emilia-Romagna.

Ma l’Inps tratta anche l’aspetto sociale, in special modo l’“Assegno unico universale”. Si tratta di un beneficio economico attribuito, su base mensile, per il periodo compreso tra marzo di ciascun anno e febbraio dell’anno successivo, ai nuclei familiari sulla base della condizione economica del nucleo familiare. La spesa totale è stata di 19,8 miliardi di euro, in incremento rispetto agli anni precedenti, forse, a causa della rivalutazione legata al costo della vita. Così come è cresciuta la “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego” (NASpI), una indennità mensile di disoccupazione per lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, erogata in relazione a eventi di disoccupazione involontaria verificatisi a partire dal 1° maggio 2015. L’aumento è stato pari al 3,6% rispetto al 2023.
Infine, particolare attenzione è stata data all’”Assegno di inclusione” (ADI), che, di fatto, ha sostituito il Reddito di Cittadinanza (RdC). E’ una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, introdotta dal 1° gennaio 2024, rivolta ai nuclei familiari con specifici requisiti. Mira a contrastare la povertà, la fragilità e l’esclusione sociale, offrendo un supporto economico e promuovendo percorsi di inserimento sociale, formativi e lavorativi. Ha riguardato 766 mila nuclei familiari, pari a 1,84 milioni di cittadini che hanno percepito un reddito medio mensile di 617 euro. E’ aumentato il numero di occupati tra chi percepiva il RdC, di cui sono stati recuperati circa 3 miliardi di euro sottratti illecitamente. Sono stati sbugiardati, quindi, tanti cosiddetti esperti che fungevano da corvi annunciatori di sventure, o forse si tratta solo di “incompetenti”? Meglio essere cauti, può sempre esserci sempre il buio oltre la siepe!