Incendio in una concessionaria Tesla a Roma, distrutte 17 auto: pista anarchica

In attesa di accertare la causa del rogo, si moltiplicano gli atti di vandalismo e le iniziative di protesta contro l’azienda di Elon Musk.

Roma – Alle 4.30 della scorsa notte, nella concessionaria Tesla di via Serracapriola, in zona Torrenova, alla periferia di Roma, un incendio ha distrutto ben 17 autovetture elettriche. A fare chiarezza saranno i vigili del fuoco e la polizia, che sta svolgendo le prime indagini. Le fiamme hanno interessato parzialmente la struttura in cui erano parcheggiate le vetture. L’episodio, quasi certamente di natura dolosa, è comunque inquietante, perché non sfugge a chi indaga che questi roghi non siano affatto casuali da quando Elon Musk, il creatore di Tesla nonchè l’uomo più ricco del mondo, è entrato a far parte dell’amministrazione Trump con il compito di tagliare le spese, eliminare la burocrazia e ridurre il personale pubblico nella veste di capo del cosiddetto Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge). Incendio doloso di probabile matrice anarchica. E’ l’ipotesi, secondo quanto apprende LaPresse, che stanno seguendo gli investigatori della Digos della questura di Roma che indagano sull’incendio 

Il fondatore di Tesla non ha dubbi: “È terrorismo”, ha scritto su X Elon Musk, rispondendo al post di un utente che aveva pubblicato un articolo sul rogo di Torre Angela. La procuratrice generale degli Stati Uniti Pam Bondi ha annunciato proprio nei giorni scorsi l’incriminazione di tre persone accusate di “distruzione violenta delle proprietà di Tesla”, nel contesto delle proteste e delle polemiche sul ruolo di Elon Musk nell’amministrazione di Donald Trump. “I giorni in cui si commettevano crimini senza conseguenze sono finiti. Che questo sia un avvertimento: se vi unite a quest’ondata di terrorismo interno contro le proprietà di Tesla, il Dipartimento di Giustizia vi metterà dietro le sbarre”, ha dichiarato Bondi in una nota. I tre, di cui non è stata rivelata l’identità, sono accusati di “aver usato bombe Molotov per incendiare auto Tesla e stazioni di ricarica”, si legge.

E ancora, due giorni fa, migliaia di attivisti hanno protestato contro Musk e i suoi tagli, dandosi appuntamento davanti a oltre 200 concessionari Tesla, anche in diverse città europee. È il cosiddetto movimento “Tesla Takedown“, che ha chiesto una “giornata di azione globale” (poi individuata nel 29 marzo) con l’obiettivo di protestare in tutto il mondo invitando le persone a sbarazzarsi dei veicoli e delle azioni Tesla. Il 7 marzo c’era stato anche un blitz degli attivisti di Extinction Rebellion nella concessionaria Tesla di piazza Gae Aulenti a Milano, “invasa” pacificamente per denunciare “l’enorme potere e l’influenza mediatica e politica esercitata da Elon Musk”. Dopo essere entrati nel negozio, diversi attivisti si sono incatenati alle auto in esposizione e hanno aperto uno striscione con scritto “Ecologia per tutte, non fascismo green”. All’esterno intanto altri attivisti si sono incollati alle vetrine, spiegando ai passanti le ragioni della protesta ed esponendo un secondo striscione con la scritta “Make millionaires pay again”.

Intanto, in Europa, stanno crollando le vendite della casa automobilistica. Secondo i dati raccolti dalla piattaforma di ricerca Jato Dynamics, nel Vecchio Continente, la società di Elon Musk ha venduto a febbraio meno di 16.000 veicoli, con un calo medio del 44% in 25 paesi dell’Unione Europea, Regno Unito, Norvegia e Svizzera. La quota di mercato è scesa al 9,6%, il dato di febbraio più basso degli ultimi cinque anni.

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