Incendi dolosi in due aziende tessili cinesi a Prato: ipotesi racket e faida criminale

Gli inneschi sono stati azionati da pacchi provenienti dalla stessa impresa. La Procura indaga sul “racket delle grucce”.

Prato – Due incendi dolosi hanno colpito all’alba di oggi due aziende gestite da imprenditori cinesi a Prato e Seano, entrambe attive nel settore della logistica. Secondo la Procura di Prato, gli inneschi sono stati azionati da pacchi provenienti da un’unica impresa, facendo ipotizzare un’azione coordinata.

Le fiamme sono divampate quasi in simultanea in via dei Confini a Prato e in una sede a Seano, alimentando il sospetto che gli episodi possano inserirsi in una lunga serie di atti intimidatori che da anni colpiscono il distretto tessile della città. Gli inquirenti non escludono un collegamento con il cosiddetto “racket delle grucce”, un sistema di estorsioni che ha già segnato in passato scontri tra bande criminali di origine orientale.

Attualmente le fiamme sono ancora in fase di spegnimento, mentre la squadra mobile di Prato e i carabinieri stanno conducendo le indagini per risalire alle cause precise degli incendi e identificare i responsabili. “Queste condotte si inseriscono in una catena di analoghi episodi che interessano il territorio pratese”, ha dichiarato il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli in una nota ufficiale.

Negli ultimi anni, Prato è stata teatro di diverse azioni criminali legate alla comunità cinese, con incendi e atti di intimidazione ai danni di aziende locali. Il distretto industriale della città, tra i più grandi d’Europa per la produzione tessile, è spesso al centro di tensioni legate alla concorrenza commerciale e alla criminalità organizzata.

Le autorità stanno valutando tutte le piste, mentre il clima di paura tra gli imprenditori cresce. Le indagini sono in corso per chiarire se dietro questi attacchi ci sia un regolamento di conti legato al racket o altre dinamiche illecite.

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